Strade bloccate, nessuno può passare. Un territorio praticamente militarizzato con scene che non si vedono tutti i giorni: situazioni brutte da vedere con cittadini che vogliono raggiungere i posti di mare, ma non possono. Accade tutto tra Melendugno e San Foca, nel Salento, dove si sta costruendo il gasdotto tap. Le foto che abbiamo inserito nella galleria di questo articolo sono molto chiare: lo svincolo per raggiungere San Foca è chiuso, la strada impraticabile e il Prefetto parla di strade chiuse per un mese.
Le zone adiacenti al cantiere, in piena campagna, sono presidiate e, stando alle cartine diffuse dalla Prefettura, saranno chiuse con otto cancellate.
Per un mese, a partire da ieri, lunedì 13 Novembre la viabilità è off limits su diverse strade. Sono stati 250 gli agenti impiegati nel cordone per non far passare nessuno sulla strada.
Tap, Melendugno sotto choc
La comunità di Melendugno e salentina in generale è sotto shock. Sui social network la protesta dilaga e tanti cittadini scrivono di sentirsi "topi in gabbia", "privati della propria libertà di circolazione". Mauro racconta che ieri aveva deciso di trascorrere una giornata al mare ma che gli è stato impedito di passare dalla "zona rossa" dovendo così allungare il suo percorso. Gli arrivisti no tap sono scesi in strada con dei cartelli. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, è tornato dunque il caos con gli attivisti stessi ad aver anche denunciato il fatto di sentirsi sequestrati: "Per chi era nella cintura compresa tra contrada San Basilio e il paese non c'è stato modo di tornare a casa" ha spiegato il vicesindaco Dima al sito de il Fatto Quotidiano.
Una situazione inaccettabile insomma.
Tap, le opposizioni dei mesi scorsi
La forte opposizione avvenuta in primavera con i manifestanti che avevano bloccato l'espianto degli ulivi, aveva creato non pochi problemi ai lavori portati avanti dall'azienda Tap. C'erano stati anche dei momenti di tensione molto molto alta, con i manifestanti che erano stati spostati con la forza dopo essersi seduti davanti ai cancelli del cantiere.
C'erano state anche alcune persone colte da malore. Stavolta il Prefetto ha scelto di usare l'intervento drastico per permettere la continuazione dei lavori: far presidiare la zona da centinaia di agenti e chiudere le strade, appunto. Una decisione che evidentemente non è stata accolta positivamente da nessuno degli attivisti No Tap.