Episodio controverso quello che sta andando in scena negli ultimi giorni al liceo Quinto Orazio Flacco di Portici, in provincia di Napoli, dove una studentessa è stata sospesa a seguito di un duro post su Facebook rivolto contro la Scuola in questione. Una reprimenda che sta facendo discutere e che ha mobilitato gli studenti, compresi i ragazzi di un'altra scuola vicina (il liceo scientifico “Silvestri”), i quali difendono la libertà di espressione anche quando qualora questa porti ad una divergenza di opinioni e vedute.

L'origine della questione

Il pomo della discordia è da ritrovare in un recente post Facebook, pubblicato dalla scuola sulla sua pagina in seguito al conseguimento di un importante riconoscimento. L'istituto è stato infatti recentemente premiato a Tallinn, capitale dell'Estonia, con il TES Award, in quanto scuola che meglio ha saputo educare i propri alunni da un punto di vista imprenditoriale. Da parte della dirigenza scolastica sono subito parole al miele, per celebrare lo spirito d'appartenenza all'istituto e il buon lavoro svolto tanto dagli insegnanti, quanto dai direttori e ultimi ma non meno importanti gli studenti. Un contesto felice e stimolante insomma, celebrato pubblicamente e riconosciuto dallo stesso pubblico a cui era rivolto: per il post in questione è subito pioggia di like e complimenti per il traguardo raggiunto; una grande festa social, in rappresentanza proprio di quello spirito d'appartenenza citato proprio dai dirigenti della scuola stessa al conseguimento del premio.

Una voce fuori dal coro

Tra i commenti al post ha fatto dunque scalpore quello di una studentessa in evidente disaccordo con il clima gioioso e incensatorio dello stesso. Un'entrata a muso duro, un'accusa perentoria nei confronti di una scuola che dipingerebbe un contesto in realtà inesistente. Secondo la studentessa infatti la realtà sarebbe ben diversa, ovvero quella di una gestione scolastica pessima, da “Mani nei capelli”, con studenti infelici e senza quella cura e quella premura nei loro confronti tanto sbandierata in occasione della premiazione.

Una descrizione impietosa e senza mezzi termini, rafforzata dall'esplicitazione dei sentimenti di “Vergogna e disprezzo” provati dalla ragazza, la cui reazione non ha evidentemente lasciato indifferenti i destinatari dell'accusa.

Sospensione di sette giorni e protesta

La scuola ha prontamente reagito con una sospensione di sette giorni, giudicando evidentemente inammissibile e intollerabile il modo in cui la studentessa ha espresso il proprio dissenso in un contesto virtuale, ma al contempo ufficiale.

Il provvedimento rischia di essere però un clamoroso autogol: gli studenti sono in tumulto, recriminando il diritto alla libertà di espressione anche se questo dovesse portare a un evidente dissenso. Se d'altra parte è però vero che anche la divergenza d'opinioni dev'essere portata avanti con un linguaggio e dei modi consoni, anche la dirigente dell'ufficio scolastico campano Luisa Franzese vuole vederci chiaro, dato che la punizione è arrivata per qualcosa non avvenuto direttamente all'interno della scuola. Desterebbe inoltre preoccupazione il contenuto del messaggio, in quanto sarebbe inammissibile per la dirigente, l'accettazione di un contesto scolastico con studenti infelici e insoddisfatti dell'istituto stesso; proprio per questo è stato nominato un ispettore responsabile di chiarire la vicenda e fare luce sulla contradditorietà emersa.