L’ex presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, recentemente rimasto coinvolto nelle vicende che hanno portato alle sue dimissioni dopo ben 37 anni alla guida del Paese, ha ottenuto una buonuscita di circa 10 milioni di dollari nell’ambito dell’accordo che ha portato al suo allontanamento dal potere. A rivelarlo è The Guardian online, che riporta la testimonianza di un dirigente del partito di Mugabe, informato sui fatti. Dopo il colpo di stato che ha avuto inizio la sera del 14 novembre 2017, con l’occupazione da parte dell’esercito della capitale Harare e della televisione pubblica, l’ex presidente ha accettato di rassegnare le dimissioni, ma ha contrattato e ottenuto dal nuovo governo in carica – guidato dal 24 novembre dall’ex vicepresidente Emmerson Mnangagwa – una serie di benefit a vita per sé e per la propria famiglia, che gli permetteranno di conservare uno status economico e sociale decisamente al di sopra della media del Paese.
L’accordo
Della cospicua liquidazione, della quale non si conosce ancora la cifra esatta, ma di cui si sa con certezza che non sarà inferiore a 10 milioni di dollari (corrispondenti a circa 8 milioni di euro), l’ex presidente dello Zimbabwe incasserà subito 5 milioni di dollari, per poi ricevere il saldo della somma pattuita nel giro di pochi mesi. Oltre al maxi bonus, l’ormai 93enne Mugabe ha premuto per ottenere anche altri vantaggi in cambio delle proprie dimissioni, rassegnate il 21 novembre. In particolare, pare che l’ex presidente continuerà a ricevere a vita il suo stipendio annuo di 150mila dollari e che lo stesso valga per sua moglie Grace, 52 anni, considerata una donna stravagante e dispendiosa, che continuerà a percepire 75mila dollari all’anno.
Infine, la famiglia Mugabe potrà continuare a vivere nella lussuosa e sconfinata residenza di Blue Roof ad Harare, la capitale del Paese, potrà godere di cure mediche gratuite, personale domestico e addetto alla sicurezza e copertura completa per i viaggi all’estero. Oltre a garantire l’immunità all’ex presidente, l’accordo prevede anche che tutte le proprietà dell’intera famiglia non vengano in alcun modo sottratte ai Mugabe.
Le opinioni sui dettagli dell’accordo
E’ facile intuire che l’opinione pubblica non abbia accolto favorevolmente l’accordo che ha permesso a Mugabe di rassegnare le dimissioni nella totale certezza di poter ad ogni modo conservare i propri privilegi. Lo Zimbabwe, infatti, è un Paese in cui il tasso di disoccupazione è altissimo, raggiungendo quasi l’80% della popolazione, e in cui l’inflazione ha causato una forte svalutazione della moneta locale, a fronte della quale le garanzie offerte all’ex presidente appaiono del tutto inappropriate.
Secondo i partiti d’opposizione, inoltre, l’accordo stipulato tra il governo di Mnangagwa e Mugabe sarebbe addirittura incostituzionale, in particolar modo se si guarda all’aspetto dell’immunità, che è prerogativa esclusiva del presidente in carica.