È di almeno 40 il numero di persone che hanno perso la vita nel tragico attentato suicida avvenuto questa mattina intorno alle 10:30 (7:00 ora italiana) a Kabul, dove un kamikaze si è fatto esplodere con una mina nella sede del Tabian Media Center, l'edificio dove sono allocati gli uffici dell'agenzia di stampa di Sadai Afghan e all'interno dei quali c'era una riunione di studenti. Subito dopo l'attacco terroristico, sono seguite altre 2 esplosioni.

Il Tabian Media Center è un'organizzazione culturale con a capo uno sciita. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini compresi tra i 6 e i 10 anni di età.

L'attacco non è stato ancora rivendicato. Già a novembre, un altro attacco era stato sferrato contro un'altra emittente afghana, uccidendo una persona e ferendone più di 20. E un altro attentato ancora è avvenuto lunedì scorso ai danni di un'agenzia di spionaggio. Entrambi gli attentati sono stati rivendicati dall'Isis, mentre quelli di oggi, non hanno ancora avuto alcuna rivendicazione.

L'Afghanistan è lo Stato con il più alto numero di vittime causate dalle mine, che, insieme ad altri ordigni rudimentali e non, vengono piazzati sui bordi delle strade, uccidendo la media di 150 persone ogni mese. Contemporaneamente a questo attacco, un altro attentato è stato compiuto sempre a Kabul dove sono rimaste uccise 4 persone e 6 sono rimaste ferite.

Accanto al luogo dell'esplosione si trovavano una moschea e un'agenzia di stampa. Questi attentati si pensa che siano opera dei Talebani, che, via Twitter, hanno subito escluso un loro coinvolgimento.

Afghanistan: campo di battaglia tra Talebani e Jihadisti

Da parecchi anni l'Afghanistan è al centro di una rivalità che comprende i Talebani di fronte agli estremisti dell'Isis.

I residenti di questa terra, vittime di abusi, violenze e testimoni di esecuzioni, sono sul piede di guerra. Di conseguenza pensano che, i nuovi arrivati (i Jihadisti) che pretendono di diffondere l'Islam a modo loro, vanno combattuti, presi alla sprovvista e uccisi, soprattutto perché si stanno appropriando di uno Stato che non gli appartiene.

Questo luogo ha visto formare dei personaggi del calibro di Osama Bin Laden, Abu Musab Al Zarqawi, Abdullah Azzam. Quindi per i Talebani, la guerra contro i Jihadisti diventa di vitale importanza e considerata l'attività principale. E pur di difendere il proprio territorio, si trascura il vero obiettivo primario, che è sempre stato quello di opporsi al governo di Kabul.

È anche a causa di questa battaglia che, molti Afghani, abbandonano il proprio territorio che non vedrà mai né vincitori, nè vinti, ma soltanto una scia di sangue innocente.