Continua il macabro mistero dei litorali nordamericani: dal 2007 sono stati, infatti, rinvenuti 13 pezzi di arti inferiori umani dentro a delle scarpe da ginnastica e, tra questi, solo una vittima è stata identificata. Si tratta di resti provenienti da un incidente aereo o da uno tsunami? Oppure siamo di fronte ad un serial killer? Purtroppo questa non è la trama di un libro thriller ma è la cruda realtà delle spiagge canadesi con cui gli isolani convivono oramai da dieci anni.
Circa due settimane fa è stato, infatti, ritrovato l'ultimo piede mozzato della serie a riva di una spiaggia dell'isola di Vancouver ed è stato proprio il cane di un isolano a scovare l'arto inferiore umano, pensando di avere a che fare con un osso di un animale marino spiaggiato.
Il piede mozzato, infatti, sporgeva dalla sabbia e nessuno si sarebbe mai immaginato di raccogliere da terra una tibia umana, ancora attaccata al proprio piede ed a sua volta infilato dentro ad un calzino ed ad una scarpa da ginnastica.
Le indagini
La Polizia di Stato canadese ha subito recuperato l'ultimo ritrovamento e sta, tuttora, svolgendo le dovute analisi del DNA per cercare di identificare la vittima e per vedere se il campione prelevato corrisponde a quello di una delle persone scomparse negli ultimi dieci anni. La Royal Canadian Mounted Police ha dichiarato che verranno fatti anche dei controlli incrociati con la polizia statunitense perché non è ancora escluso che l'ultimo piede mozzato possa derivare da un cadavere di un cittadino americano, trasportato nel territorio canadese grazie alle forti correnti marine.
I 13 piedi mozzati
Ma ciò che più inquieta la polizia canadese è che con quest'ultimo ritrovamento, i "trofei" dei piedi mozzati rinvenuti nei litorali del Paese salgono a quota 13. Il primo ritrovamento risale, infatti, all'agosto del 2007 sull'isola Jedediah e, solo una settimana dopo, a Gabriel Island è stato ritrovato il secondo arto umano.
Un anno dopo, nel febbraio del 2008 è stato scovato il terzo piede mozzato, sempre infilato dentro ad una scarpa da ginnastica, a Valdes Island, cui seguirono, sempre nello stesso luogo, il quarto ed il quinto ritrovamento. L'unico piede umano trovato al di fuori del territorio canadese è stato ritrovato a Port Angeles, al confine con gli USA ma anche in questo caso, come tutti gli altri ritrovamenti, il moncherino indossava ancora una scarpa ginnica in tessuto sintetico.
Dei 13 resti umani, solo due sarebbero appartenuti a persone di sesso femminile mentre altri due, secondo quanto stabilito dalle analisi scientifiche, sarebbero riconducibili allo stesso essere umano.
La pista del serial killer
La Polizia, sin da subito, ha pensato di trovarsi di fronte ad un temibile serial killer poiché il modus operandi analizzato e studiato dagli inquirenti sarebbe sempre lo stesso: tutti i piedi sono stati, infatti, scarnificati nello stesso modo e lasciati nelle proprie scarpe. Tuttavia, la teoria ha iniziato ad incrinarsi dal momento in cui, con l'aumentare dei ritrovamenti dei piedi mozzati, non sono stati trovati altri collegamenti tra i vari ipotetici delitti ma, soprattutto, i resti umani che il mare ha restituito sono talvolta dei piedi destri, talvolta sinistri.
La pista del suicidio
L'unico vero indiziato, ad oggi, è il fiume Fraser: tutti i resti sono stati, infatti, rinvenuti ai piedi della sua foce, nelle vicinanze di Vancouver. Si tratta di un corso d'acqua che attraversa diverse città e, secondo il dott. Fonseca, medico legale che ha seguito il caso sin dal 2007, si tratterebbe dei resti umani di vittime di suicidio, che si sarebbero buttate nelle acque del fiume dai diversi ponti che lo attraversano.