Diciotto identità diverse. E’ l’uomo dai mille volti Norbert Feher, il 36enne serbo, anche noto come Igor il russo, che è stato arrestato in Spagna dopo una lunga fuga che ha prodotto un’altrettanto lunga scia di sangue. Durante l’interrogatorio davanti al giudice del tribunale di Alcaniz, Feher ha ammesso alcune delle accuse a suo carico.

Un interrogatorio fiume durato oltre cinque ore nel corso del quale l’uomo ha ammesso di aver utilizzato ben diciotto identità diverse in otto Paesi. Ha anche risposto in italiano alle domande del giudice e accettato di essere consegnato all’Italia dopo il processo che in Spagna lo vedrà accusato di triplice omicidio.

Ma secondo alcune indiscrezioni trapelate da fonti investigative spagnole la polizia sospetta che Feher sia autore anche di altri due omicidi. Gli inquirenti stanno effettuando accertamenti sulle armi sequestrate per cercare di capire se le stesse siano state utilizzate per uccidere Marc e Paula, una coppia scomparsa a Susqueda il 24 agosto scorso. I loro corpi furono ritrovati un mese dopo in una palude, entrambi attinti da colpi di arma da fuoco.

Erano in vacanza a Girona quando decisero di andare nella palude di Susqueda per praticare il kaiak. Da allora nessuna notizia: i familiari fecero quindi scattare le ricerche che, alcuni giorni dopo portarono al rinvenimento della loro auto sul fondo della palude nonché dei loro corpi.

'Igor il Russo' in fuga dall'Italia

La fuga di Igor il Russo era iniziata in Italia dopo l’assassinio del barista Davide Fabbri a Budrio. Si nascondeva nelle campagne del ferrarese e qui, mentre gli investigatori battevano palmo a palmo la zona, tornò ad uccidere: la guardia provinciale volontaria Valerio Verri a Portomaggiore.

Poi più nessuna notizia. Le tracce di Igor il russo si erano perse. Poi la scorsa settimana la sua furia omicida è riaffiorata in Spagna.

Si era rifugiato qui da agosto, si nascondeva in attesa di trovare un nuovo luogo dove scomparire. Ma è stato scoperto e così è tornato ad uccidere. Le sue vittime sono gli agenti della Guardia Civil Víctor Romero e Víctor Jesús Caballero e un l’allevatore José Luis Iranzo.

Dopo averli uccisi era fuggito con l’auto di Iranzo a bordo della quale ha avuto un incidente. Ed è per questo che probabilmente la polizia è riuscito a fermarlo senza ulteriore spargimento di sangue. Igor il russo era infatti svenuto quando la polizia gli ha messo la manette ai polsi, ma con sé aveva ancora quattro pistole e diverse munizioni.