Il rapporto con Dio è, notoriamente, uno degli aspetti maggiormente dibattuti e controversi della storia dell’uomo. L’esistenza o meno di un’entità sovrannaturale è stata, dipendentemente dal periodo storico e culturale, contrapposta alla visione più pragmatica della scienza. Personaggi come Cartesio, Kant e Galileo Galilei si sono resi protagonisti dell’annoso dibattito che ruota attorno alla domanda: “Dio esiste?”.
Fin dove si può spingere la religione nei confronti della fede religiosa? Perché, anche nelle situazioni maggiormente complicate, si tende a dare peso e rilevanza all’intervento divino?
Per via della drammaticità ed il clamore mediatico suscitato dal caso della “iena” Nadia Toffa, questo stesso fattaccio funge da esempio perfetto.
La donna e la forza dei social network: Nadia Toffa
La donna, inviata d’assalto della trasmissione “Le Iene”, a seguito di un malore improvviso, era stata ricoverata per ulteriori accertamenti. Le sue condizioni, apparse da subito Estremamente gravi, avevano portato i medici a dichiarare la sua vita come “a rischio”, oltre che a far temere gli stessi suoi sostenitori.
Superata la grave crisi e dimessa dall’ospedale, la Toffa ha appreso della situazione che le si era creata attorno: oltre al supporto morale fornitole, erano state organizzate fiaccolate e veglie di preghiera, nella speranza di affidare la sua guarigione a Dio.
Oltre ai ringraziamenti fatti in prima persona, la convalescente Toffa si è dichiarata sorpresa della solidarietà ricevuta, oltre che aver ringraziato i medici ed un “aiuto dall’alto” non meglio precisato.
Perché ,quindi, spesso (forse troppo) si fa maggiore affidamento sulla fede (e come tale si ringrazia Dio dell’avvenuta Guarigione) piuttosto che sulla scienza?
Il sovraumano come aiuto divino alle sofferenze terrene
“Il sovraumano”, inteso come tutto ciò che non è diretta possibilità umana, è spesso una componente fondamentale dell’affidarsi alla fede. Quando un individuo, sia esso poco o male informato sulle circostanze, si trova a dover fronteggiare una situazione che pone dei problemi che appaiono come “insormontabili” infatti, ricorrerà molto probabilmente alla ricerca del sovraumano perché sfiduciato.
Non avere fiducia sulle proprie o altrui capacità (giudicare quindi la situazione come non risolvibile) è infatti motore più che sufficiente per l’uomo, affinchè questi possa pregare Dio. Nel caso preso in esame, la spiegazione più semplice pare essere quella dell’ignoranza riguardo alle condizioni della donna: essendo digiuni di medicina ed all’oscuro circa le sue reali condizioni, le persone sono ricorse alla religione come strumento al quale affidare la propria solidarietà ed il proprio attaccamento alla vita. Dio risulta quindi, razionalmente parlando, un feticcio.