Chissà se anche dietro l’ultimo strafalcione della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, c’è di nuovo uno dei suoi collaboratori. Certo, nel leggere il testo scritto, lei si sarebbe dovuta accorgere immediatamente che, quanto meno ‘a orecchio’, c’era qualcosa di stonato in quel “più migliore” (e meno male che non ha aggiunto ‘assai’); errore videoregistrato che impazza nella rete, soprattutto perché non ha minimamente tentato di correggersi.

Repetita non semper iuvant

Era successo anche pochi giorni prima che la Ministra finisse sotto accusa per una gaffe grammaticale.

In una lettera spedita al Corriere della Sera aveva sbagliato ad accordare correttamente il tempo di un congiuntivo nel contesto della frase, stravolgendo la consecutio temporum.

Verrebbe anche da dire che non ci sono più i giornalisti di una volta. Chi ha frequentato le redazioni sa bene che un tempo gli articoli venivano passati al setaccio alla ricerca delle sviste che erano sempre dietro l’angolo. Una bella parte di colpa ce l’ha anche chi ha lavorato la pagina per non aver letto nulla di ciò che stava per pubblicare e non ha segnalato la questione o corretto direttamente l’errore.

Mea Culpa

Ma il colpo di scena è arrivato subito dopo: uno dei suoi collaboratori più stretti, il portavoce, ha scritto ad un’altra testata, l’Huffington Post, per spiegare esattamente come erano andati i fatti e, nero su bianco, si è assunto la responsabilità dello strafalcione.

Anzi, ha proprio esonerato la Ministra da qualsiasi responsabilità, precisando che dopo aver tagliato lui stesso una parte della frase nella lettera della Fedeli, una correzione fatta in fretta, non era riuscito a far vedere nuovamente il testo all’autrice. Chissà perché non è stato scelto di nuovo il Corriere della Sera per scagionare la Ministra.

Il sospetto che anche questa volta lo svarione non sia solo frutto della Ministra è lecito. Il fattaccio è stato commesso mentre la Ministra leggeva, ripresa in diretta sul web (diretta streaming).

Come ben sa chi si occupa di comunicazione, sono i ghost-writer (il portavoce, comunicatori, staff dell’ufficio stampa, eccetera) a scrivere ciò che sarà pronunciato da coloro a cui ‘prestano la penna’ e solitamente ne hanno anche il controllo finale proprio per evitare gaffe ed attacchi di qualsiasi genere.

I collaboratori della Ministra sono molto abili nei convegni e nei congressi a tenerla lontana dai microfoni dei giornalisti che richiedono dichiarazioni 'a margine' (orrendo gergo tecnico per indicare una domanda fuori dal tema dell'evento pubblico). La Ministra non ha mai dimostrato estrema simpatia. Magari un motivo c’è.