Ogni giorno una nuova rivelazione: una donna decide di rompere il silenzio, spesso durato per anni, e raccontare le molestie sessuali subite da un uomo di potere. Negli Stati Uniti lo scandalo partito dal caso Weinstein non sembra volersi placare. Così il settimanale Time dedica la copertina per il personaggio dell’anno a MeToo, il movimento di tutte coloro che hanno finalmente trovato il coraggio di parlare, sottolineando come i molestatori siano nascosti in tutti gli ambienti di lavoro. Tuttavia il mondo del Cinema continua ad essere quello maggiormente sotto i riflettori, con numerosi attori, registi e produttori accusati di aver abusato della propria posizione: le ultime denunce in ordine di tempo riguardano Dustin Hoffman.

Il divo e la stagista

Già qualche settimana fa una giornalista americana, Anna Graham Hunter, aveva pubblicato sull’Hollywood Reporter un lungo articolo che descriveva le sue esperienze sul set di un film per la tv tratto da “Morte di un commesso viaggiatore”. La donna all’epoca lavorava come stagista ed aveva solo 17 anni. Nella sua testimonianza aveva raccontato le numerose molestie subite da Dustin Hoffman: come quando il primo giorno di lavoro l’attore le aveva chiesto di massaggiargli i piedi, o le volte in cui flirtava apertamente con la ragazza, arrivando a palpeggiarle il sedere, o quando parlava ripetutamente di argomenti a sfondo erotico. Spesso con battute di dubbio gusto, come quella volta che il premio Oscar aveva chiesto alla stagista per colazione “un uovo sodo e un clitoride alla coque”.

Una nuova accusa

L’attore si era scusato per gli episodi, confessando di non ricordarli, ma le sue parole non avevano chiuso il caso. Infatti qualche giorno fa si è trovato a doversi difendere pubblicamente, durante un incontro presso il Tribeca Institute. In quell'occasione sono volate scintille tra la star e il conduttore John Oliver, chiamato a moderare la serata, che ha scelto di non tacere su “qualcosa di cui bisogna parlare perché è nell’aria”.

Ma nelle ultime ore è arrivata una nuova accusa, questa volta da parte di una collega, Kathryn Rossetter: i fatti risalirebbero al 1983, quando i due recitavano a Broadway in “Morte di un commesso viaggiatore”. Secondo i racconti della donna, Hoffman l’avrebbe palpeggiata e costretta a mostrare il seno davanti al resto della compagnia.

Nella testimonianza, pubblicata sull’Hollywood Reporter, l’attrice racconta di come tornasse ogni notte a casa piangendo per i comportamenti del divo. La domanda che si poneva era sempre la stessa: come poteva arrivare a trattarla in quel modo lo stesso uomo che la riempiva di complimenti ed aveva insistito tanto perché le venisse affidata quella parte?