Un violento sisma di 7,9 gradi di magnitudo è stato registrato, alle 00.31 del mattino, ora locale, al largo della costa meridionale dell’Alaska. L’epicentro è stato localizzato a 278 chilometri a sud-est della città di Kodiak. Il terremoto, secondo quanto affermato dall'istituto sismologico US Geological Survey, è stato registrato a una profondità di 10 km.

In Alaska sono state segnalate onde alte circa mezzo metro

Le autorità hanno dichiarato allerta tsunami

Il Centro allerta tsunami del Pacifico ha invitato la popolazione che si trovava nelle aree colpite di andarsene dalle zone costiere.

I cittadini sui loro social hanno pubblicato screenshot di messaggi di emergenza inviati ai loro cellulari, che li avvertivano di rifugiarsi in alto o di spostarsi nell’entroterra.

Un avviso pubblico è stato diffuso dall’Ufficio di gestione delle emergenze ad Anchorage, il messaggio diceva:

“Se vi trovate in questa zona della costa, scappate nell’entroterra verso un terreno più alto: gli allarmi tsunami avvertono che uno tsunami con una rilevante inondazione è già in atto. Gli tsunami sono delle onde che possono essere pericolose anche molte ore dopo l’arrivo. La prima onda potrebbe non essere la più pericolosa”.

L’allerta era stata emessa per alcune zone dell’Alaska e della provincia canadese della Columbia britannica.

L'ufficio emergenze ha avvisato la popolazione che le prime onde sarebbero iniziate entro le 1:45 am.

Una mappa del sistema di allarme tsunami, postata su Twitter, mostrava i tempi di percorrenza delle ipotetiche onde. Secondo le loro stime, qualsiasi tsunami ci avrebbe impiegato perlomeno tre ore per impattare contro i 49 stati più bassi.

L'Alaska ha un brutto passato con i terremoti! Il più violento risale al marzo del 1964. Un terremoto di magnitudo 9.2 nei pressi di Anchorage, generò un gigantesco tsunami che arrivò fino all’entroterra, ad un’altezza di 30 metri s.l.m. causando almeno 131 vittime .

L'allerta è fortunatamente rientrata dopo circa cinque ore

Resta comunque uno stato di prudenza, i sismologi continuano a controllare l'impatto del sisma e delle sue scosse di assestamento.

Il terremoto è stato originato da un meccanismo differente rispetto a quelli dei sismi che avvengono abitualmente in Alaska. "Il terremoto- ha dichiarato il sismologo Alessandro Amato,dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - è arrivato dall'oceano aperto ed è stato concepito da un movimento orizzontale della roccia ".