La notizia è di quelle che lasciano perplessi chiedendosi se l'atto compiuto oltre ledere la dignità delle vittime potrebbe essere condannato penalmente. Il fatto si è verificato il 26 gennaio dell'anno in corso durante l'esame scritto per il concorso in Magistratura. La ragazza che ha denunciato su Facebook l'accaduto si chiama Cristiana Sani e ha dichiarato che si trovava in fila davanti alla toilette delle donne, con lei c'erano altre ragazze in attesa fuori dal bagno e tutte volevano cercare di risolvere la questione nel più breve tempo possibile per riprendere l'esame.
A un tratto sono giunti alcuni poliziotti penitenziari che hanno invitato le corsiste a recarsi nei bagni situati all'esterno. Ovviamente le ragazze si sono opposte per non perdere il turno alla toilette. Da ciò la situazione è precipitata e sono giunte delle agenti donne che hanno affermato: 'Se non vogliono recarsi fuori perché hanno freddo, lasciatele qui che le riscaldiamo noi'. Da quel momento la situazione ha assunto una piega del tutto fuori da ogni logica. Le poliziotte hanno iniziato le perquisizioni e molte giovani sono uscite dal bagno in lacrime.
Le guardie perquisiscono le giovani corsiste facendole abbassare le mutande
La giovane che ha raccontato l'episodio afferma che le poliziotte le hanno detto di sistemarsi nell'angolo del corridoio con due agenti che le facevano da paravento, ordinandole di sollevare la maglia, la canottiera, di slacciarsi il reggiseno e abbassarsi i pantaloni.
Ciò sarebbe già stato imbarazzante senza ulteriori ordini, invece le guardie hanno chiesto a Cristiana di abbassarsi le mutande. Ovviamente la ragazza non ha accettato e loro hanno insistito dicendo: 'Non se le abbassa perché ha il ciclo?' La dottoressa aspirante Magistrato ha raccontato che la stessa perquisizione è stata condotta su ogni ragazza che si è recata in bagno durante l'esame scritto.
Non è la prima volta che accade un fatto simile durante l'esame scritto di Magistratura.
Un episodio analogo si verificò nel 2014. Una candidata aveva denunciato ai media una perquisizione identica a quella denunciata da Cristiana. L'avvenimento sicuramente non deve essere trascurato in quanto anche secondo Enzo Iacopino, ex presidente dell'Ordine dei Giornalisti l' accaduto va oltre l'inciviltà violando il codice penale. Sul profilo Facebook della dottoressa molte sono le aspiranti magistrato che commentano l'accaduto esprimendo solidarietà a Cristiana o ammettendo d'avere subito un controllo analogo.