La condivisione sul web di contenuti violenti di matrice terrorista è un fenomeno crescente negli ultimi anni, che mette seriamente a rischio le vite dei cittadini di ogni paese del mondo.

Dispositivi esplosivi fai-da-te, video di esercitazioni paramilitari, canti inneggianti l'Isis, manuali e guide di ogni genere per il perfetto terrorista: questo e molto altro, è ormai reperibile su centinaia di siti internet, e spesso anche sui forum e sui più famosi social networks.

L'amministrazione Trump ha inserito il tema della sicurezza nazionale al centro del proprio programma di governo.

In tutto questo, il monitoraggio (ed eventuale rimozione) di materiale terroristico divulgato su internet è di vitale importanza.

Le tre sorelle del mondo social in audizione al Senato

I rappresentanti di Facebook, Youtube e Twitter sono stati interrogati dalla Commissione sul Commercio del Senato USA su come i contenuti terroristici vengono rilevati ed eventualmente rimossi dalle loro piattaforme.

Il Presidente della Commissione, il senatore John Thune, ha riconosciuto che le tre aziende si trovano a confrontarsi con il difficile compito di assicurare libertà di espressione ai propri utenti, cercando nel contempo di gestire responsabilmente e contrastare le azioni di coloro che usano i loro servizi per fini criminali.

Principalmente, le domande che i legislatori hanno posto ai rappresentanti di Facebook, Twitter e Youtube si sono concentrate sul tema dell'intelligenza artificiale, e su come questa venga utilizzata sulle loro piattaforme per rilevare e rimuovere i contenuti terroristici.

Cruciale l'uso dell'intelligenza artificiale per contrastare il fenomeno

Monika Bickert, responsabile antiterrorismo di Facebook, ha dichiarato che i propri sistemi di controllo sono in grado di rimuovere automaticamente il 99% dei contenuti su l'argomento ISIS e Al Qaeda. Anche, YouTube e Twitter hanno evidenziato i loro successi ottenuti grazie all'intelligenza artificiale.

Tuttavia, le tre società hanno dovuto affrontare alcune domande difficili relative a particolari situazioni dove i propri sistemi antiterrorismo non hanno funzionato a dovere.

Il Presidente della commissione, Thune, ha chiesto spiegazioni ai rappresentati di YouTube circa un video sulla fabbricazione di una bomba, il quale seppure prontamente eliminato dalla piattaforma video, è stato comunque prontamente ripubblicato diverse volte senza alcun sistema di bloccaggio che lo evitasse.

Twitter, invece è stata criticata aspramente a causa della sua posizione non cooperante circa la fornitura di dati alle forze dell'ordine per operazioni di sorveglianza. Posizione che la società ha comunque continuato a difendere con forza.