Dal 1 gennaio è entrata in vigore la norma che prevede l'uso dei sacchetti biodegradabili per tutti i supermercati, compresi quelli destinati alla pesata e al trasporto di frutta e verdura. I sacchetti per frutta e verdure, in Italia sono a pagamento, che parte da 1 fino a 3 centesimi, per un costo stimato di circa 12.50 euro all'anno. Da qui la rivolta dei consumatori, che dopo le iniziali lamentele hanno lanciato una campagna di "contenimento della spesa" sui social. I consigli vertono su come evitare di pagare i sacchetti e sono i più disparati, come pesare ed etichettare i singoli pezzi o recarsi direttamente ai mercati rionali o dal contadino di fiducia.Ma etichettare la frutta senza shopper non risolve il problema, anzi potrebbe farci pagare di più.

Il prezzo della busta è inserito in automatico

Il costo del sacchetto viene calcolato automaticamente alle casse dall’etichetta, e non dalla busta, per cui se prezzassimo singolarmente 4 arance, il costo totale, se lo shopper costasse 2 centesimi, sarebbe maggiorato di 6 centesimi, per un totale di 8. Alcuni consumatori hanno fatto delle prove in un supermercato Sma trovando un cassiere zelante ed onesto che ha stornato i 2 centesimi per ogni frutto, ma in ogni caso la macchina aveva registrato il costo cadauno. Ma non tutti i supermercati prevedono lo storno, soprattutto se la frutta è molta e se c'è fila alle casse. In altri punti vendita sono state fatte prove con delle arance etichettate singolarmente e in tutti i casi lo shopper risultava aggiunto e pagato, per ogni singolo pezzo.

Poi è una scelta del punto vendita stornarlo o meno: nei punti vendita InCoop sono gli stessi cassieri a stornare il sacchetto mentre da Simply si paga lo "shopper fantasma". Bisogna fare molta attenzione quindi perchè rischiamo, se dovessimo comprare un numero elevato di pezzi, e volessimo etichettarli singolamente, di spendere molto di più.

Possiamo chiedere lo storno alle casse, sempre se il supermercato accetta il rallentamento della fila, oppure cercare un'alternativa che ancora non è stata inventata, dal momento che non è consentito portare sacchetti da casa.

Multe e divieti

I supermercati non possono fare a meno di rispettare la nuova legge, entrata in vigore il 1° gennaio, e che declama che "i sacchetti di plastica non possono essere distribuiti gratuitamente e che il prezzo di vendita per ognuno deve risultare sullo scontrino".

Non applicarla significa rischiare una multa che va da 2.500 a 25.000 euro, fino a 100.000 per grandi quantitativi di buste non biodegradabili. .Per i consumatori invece il Ministero dell'Ambiente ha stabilito il divieto, per motivi igienici, di portare i sacchetti da casa o di riutilizzarli, cosa molto difficile comunque, data l'estrema fragilità delle nuove buste, che hanno una durata media di circa 12 minuti.