Liberi Sognatori, il nuovo ciclo di film tv prodotto da Pietro Valsecchi di TaoDue per la rete ammiraglia di Mediaset inizierà domenica 14 gennaio su Canale 5 e si protrarrà con le sue storie fino al 4 febbraio. Protagonisti della fiction saranno quattro grandi personaggi che hanno combattuto per i propri diritti e per l'uguaglianza, contro la corruzione e la violenza tra gli anni 1970 e 1990. Il progetto ha avuto il completo appoggio delle famiglie dei protagonisti, veri e propri eroi dell'epoca: Libero Grassi (interpretato da Giorgio Tirabassi), un imprenditore che ha avuto il coraggio di opporsi alle richieste di pizzo della mafia; Mario Francese (interpretato da Claudio Gioè), un giornalista che per anni ha cercato con le sue inchiese di fare luce sulle attività corruttive della malavita organizzata; Giuseppe Francese (interpretato da Marco Bocci), figlio di Mario, che per circa sei anni ha cercato di ricostruire l'omicidio del padre, prima di suicidarsi; Renata Fonte (interpretata da Cristiana Capotondi), un assessore che ha portato le proprie idee e i propri principi avanti contro tutti, soprattutto a tutela del territorio contro i tentativi di speculazione; infine Emanuela Loi (interpretata da Greta Scarano), agente di polizia caduta nell'attentato di via D'Amelio a Palermo, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e altri quattro agenti della sua scorta.
Vediamo ora le anticipazioni del secondo appuntamento di "liberi sognatori", con protagonisti Bocci e Gioè.
Anticipazioni seconda puntata di Liberi Sognatori: la storia della famiglia Francese
Il secondo appuntamento di "Liberi Sognatori" vedrà sul piccolo schermo la storia di Mario e Giuseppe Francese, interpretati rispettivamente da Claudio Gioè e Marco Bocci. I due personaggi sono stati delle vere e proprie icone di quegli anni, esempi da seguire e portatori di valori che ancora oggi andrebbero rispettati. Mario Francese ha combattuto a lungo la mafia con le sue inchieste giornalistiche, arrivando a essere il primo ad aver intervistato la moglie di Totò Riina, Antonietta Bagarella. Nelle sue inchieste scavò a fondo all'interno delle famiglie mafiose e dei loro punti deboli: per questo nel 1979 fu assassinato a colpi di pistola dinanzi casa sua.
In seguito suo figlio Giuseppe intraprese la stessa strada di suo padre, quella di giornalista, e tramite le sue inchieste cercò in ogni modo di ricostruire la morte di suo padre prima di suicidarsi.