A Nuoro un giovane era stato ricattato dopo aver pubblicato degli annunci su Internet in dei siti d'incontro, da un uomo che si fingeva un ispettore della polizia postale di Roma. Inoltre risultava che il giovane lo aveva pagato circa 5 mila euro di multa.

Nonostante il giovane lo avesse già pagato con 5 mila euro, l'uomo continuava a minacciarlo dicendo che se non lo avesse continuato a pagare, ci sarebbero state delle conseguenze sul suo lavoro. Il giovane non sopportando più il peso delle minacce subite dall'uomo si è tolto la vita; il suicidio è avvenuto 4 mesi fa.

La procura ha accusato l'impostore non solo di reato di estorsione e truffa ma anche di essere il responsabile della morte del giovane che aveva minacciato.

Cosa hanno fatto i genitori del giovane che si è tolto la vita?

I genitori del giovane nuorese non capendo cosa abbia portato il loro figlio a togliersi la vita, si sono rivolti ai Carabinieri di Nuoro per poter comprenderne i motivi che lo hanno condotto a quel gesto estremo. Le indagini sull'accaduto sono state condotte dal procuratore di Nuoro, Giorgio Bocciarelli.

Le indagini

I Carabinieri per scoprire perché il giovane si fosse tolto la vita, avevano raccolto alcune prove dai vari profili social che il giovane possedeva e avevano notato alcune attività che svolgeva su alcuni siti d'annunci e incontri.

Dai dati raccolti i carabinieri hanno dunque scoperto che il ragazzo aveva quasi ottenuto un lavoro come operatore-sanitario e hanno inoltre notato che il giovane veniva ricattato da un uomo che si fingeva un ispettore della polizia postale. E' stato assodato anche che l'uomo chiedeva al ragazzo dei soldi (giustificandoli con presunte multe) per aver pubblicato degli annunci online in dei siti di incontri.

Le indagini condotte hanno portato i carabinieri ad un uomo di 39 anni, proveniente dal Piemonte e di origine sarde che si era presentato al giovane come un ispettore della polizia postale di Roma. E' stato anche scoperto che l'uomo fosse il capo di un'associazione criminale costituita da 21 uomini che compivano truffe ed estorsioni su tutto il nord Italia, con il compito di contattare le persone che facevano degli annunci nei più popolari siti di incontri.

I carabinieri hanno infine condotto nei confronti di queste 21 persone un sequestro di beni dal valore di 100 mila euro. Questo procedimento è stato attuato dopo il suicidio del giovane nuorese, in quanto grazie al computer del giovane le forze dell'ordine hanno potuto risalire a questa associazione.