Anche la Polizia Postale ha deciso di scendere in campo contro le cosiddette Fake News, le 'notizie false' che imperversano nel web e specialmente nel mondo dei social network. Come riportato da un articolo pubblicato sul sito web della nota e autorevole agenzia giornalistica 'AGI', recentemente è stato attivato un servizio di segnalazione anti-fake news e in tal modo ora i navigatori del web potranno valutare l'attendibilità di una notizia con l'aiuto diretto degli agenti del Commissariato della Polizia di Stato operante online.
Le critiche all'iniziativa anti-fake news della Polizia Postale
L'iniziativa contro le notizie false della Polizia Postale è stata accolta in modo positivo da alcuni, specialmente nel mondo delle istituzioni, e criticata da altri, operatori dell'informazione in primis. Tra le critiche più incisive vi sono da segnalare quella del direttore di 'Wired Italia' Federico Ferrazza, che in un articolo sul sito della testata scientifica ha scritto che la battaglia contro le notizie false e per sostenere un'informazione corretta dovrebbe essere fatta dai cittadini e dai giornalisti e non dovrebbe essere delegata a dei funzionari dello Stato.
La lotta alle fake news e il rischio della censura del Web
Da diverso tempo la sacrosanta lotta alle fake news sta prendendo una piega decisamente diversa rispetto al suo obiettivo originario.
Difatti, nel nome della lotta alle 'notizie false' alcune delle più importanti multinazionali del web (Facebook e Youtube in primis) hanno messo in moto una sorta di vera e propria 'censura online' non solo delle fake news ma sopratutto nei riguardi dei contenuti considerati 'controversi' o che sono ritenuti generalmente 'scomodi'.
Proprio tale aspetto che sta assumendo la tanto sbandierata 'lotta alle notizie false' sta generando sempre maggiori critiche da parte di esperti e analisti, i quali temono che una lotta così giusta e condivisibile possa trasformarsi in una 'scusa' per controllare e censurare il mondo del web.
D'altronde bisogna ricordare che spesso, come si suol dire, 'la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni' e gli operatori dell'informazione e i difensori della libertà d'espressione digitale dovrebbero vigilare affinché la condivisibile lotta a bufale e fake news non si trasformi in un nuovo pretesto per contribuire a fare del web un luogo sempre di più sottoposto a censura.