Ancora un episodio di violenza nel Vesuviano: a Pomigliano d'Arco, un ragazzo di 15 anni aggredisce un dipendente EAV (ex Circumvesuviana SRL) che gli aveva impedito di salire sui convogli.

Il fatto

Il brutto gesto si è verificato nella giornata di ieri, sabato 17 febbraio, nella periferia di Pomigliano d'Arco: uno studente, residente in città, quindicenne e incensurato, avrebbe tentato di accedere ai treni della Circumvesuviana pur essendo sprovvisto del titolo di viaggio.

Fermato all'accesso da due controllori, il ragazzo avrebbe perso le staffe reagendo con la violenza: il tutto era cominciato all'interno della stazione di Pratola con una lite verbale, culminata poi in aggressione fisica dello studente ai due dipendenti EAV.

Ad aver la peggio è stato il controllore sessantenne, colpito con un violento pugno al volto e trasportato presso un vicino ospedale, dove ha ricevuto le prime cure e una prognosi di quindici giorni per le lesioni riportate. Il quindicenne, studente del posto senza precedenti penali, è stato successivamente denunciato dal comando locale dei Carabinieri e adesso si trova in attesa della sentenza del Tribunale dei Minori.

Allarme delinquenza minorile: come combatterla?

Non è questo il primo caso di delinquenza minorile registratosi nella città di Pomigliano d'Arco: risalgono ad appena qualche mese fa le molteplici aggressioni verificatesi all'interno della villa comunale di via Gandhi e negli spazi antistanti il vialone del parco pubblico cittadino.

Coetanei, adulti, anziani: non c'è distinzione d'età per i poveri malcapitati costretti a pagare le conseguenze del dilagante fenomeno della delinquenza minorile. Combattere una piaga sociale di questa entità non è certo un'operazione di immediata e semplice risoluzione, ma da qualcosa bisognerà pur cominciare.

La città è lo specchio di tutti noi: sarà fondamentale partire da un'educazione (o meglio da una ri-educazione) degli adulti, per poi poter sperare in nuove generazioni che sappiano come stare al mondo e nello specifico nella società di cui fanno parte grazie ad esempi validi nel quotidiano.

Molto spesso le famiglie sono disattente o non hanno rappresentato dei buoni esempi ed è proprio dal nucleo familiare che bisognerà partire per costruire una società migliore. L’intervento dovrà essere, per tale ragione, incentrato su due fronti e seguire una certa linea di continuità: a nulla gioveranno infatti interventi occasionali o il rafforzamento delle sentinelle sul territorio senza un'idea sana della collettività cittadina.