È successo a Vittoria (Ragusa). Un 46enne è stato arrestato per aver molestato l’ex moglie dalla quale si era separato tre anni fa. Le molestie da parte dell’uomo sono iniziate a causa di una relazione intrapresa dalla donna dopo la loro separazione. La donna, temendo appunto una reazione esagerata e violenta da parte dell’ex marito, ha tenuto nascosta la relazione per un anno ma dopo aver deciso di renderla pubblica, le sue previsioni sul 46enne si sono avverate. Ora l’uomo è agli arresti domiciliari.
L’incendio doloso era stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza
Era stato segnalato un incendio presso un quartiere di Ragusa ma la polizia locale non era riuscita a individuarne le cause. Proprio a causa di questo incendio sono iniziate le indagini sull’ex marito della donna dopo che, visualizzando le immagini registrati dalle videocamere di sorveglianza, gli investigatori hanno visto l’autovettura del 46enne nella zona in cui era stato appiccato l'incendio. Nonostante l’intervento dei vigili del fuoco, l’auto (che prima delle azioni dell’uomo aveva un valore di 40mila euro) è stata completamente distrutta e ha gravemente danneggiato una seconda automobile.
La coppia è stata più volte molestata dall’ex marito
Il compagno della donna ha riferito alla polizia la situazione spiacevole in cui i due si trovavano, riportando le ripetute minacce dell’ex marito della compagna. La donna, che a causa del comportamento molesto dell’ex si era vista costretta ad andare a vivere a Ragusa, ha dichiarato di temere per la sua vita e per quella del compagno, paura dovuta alle minacce e alle molestie subite dalla coppia.
La polizia ha ricostruito la dinamica dei fatti
Il 46enne sarebbe salito a bordo della sua auto, partendo da Vittoria per raggiungere l’abitazione della coppia a Ragusa, e dopo essersi assicurato che i due non fossero nelle vicinanze, avrebbe appiccato l’incendio, scappando subito dopo verso Vittoria. Durante il ritorno a casa avrebbe però avuto un incidente stradale ed essendo intervenuta la polizia sul posto, l’uomo è stato identificato fornendo agli inquirenti la prova inconfutabile che alla guida del suo veicolo, quel giorno dell’incendio, c'era lui.
Secondo il capo della Mobile Antonino Ciavola, la polizia ha potuto assicurare alla giustizia il colpevole grazie alla collaborazione della coppia, che è stata assistita dagli investigatori per tutto il tempo. Ha poi concluso asserendo che è fondamentale avere una denuncia immediata, affinché vi sia una “tempestiva protezione delle vittime, anche con l’assistenza di centri antiviolenza specializzati”.