Il Giappone, la sottile striscia di terra che a stento riusciva a trattenere i 128 milioni giapponesi nel 2010, adesso sta affrontando il problema inverso: la popolazione si è ridotta a due terzi degli abitanti da quando c’era stato il boom demografico, e la causa di tutto ciò è il semplice blocco dei giovani giapponesi nell’ambito delle relazioni amorose.

La sindrome del celibato

Uomini e donne (anche fino ai quarant’anni) non si desiderano più. Che i giapponesi avessero problemi col sesso era già assodato, considerando che molti adulti sono ancora vergini e privi di un partner romantico.

Sekkusu shinai shokogun, o sindrome del celibato, è il main topic da poco tempo a questa parte ogni volta che viene menzionato il Sol Levante. Anche la Japan Family Planning Association afferma che il 45% dei ragazzi tra 16 e i 24 anni si rifiutano di parlare di sesso o addirittura ne sono disgustati. Sempre troppo dediti al lavoro, i giapponesi non abbandonano i cliché dell’argomento a luci rosse e fanno fatica ad approcciarsi con persone dell’altro sesso, a meno che non siano amici fidati o addirittura parenti.

La solitudine e i blocchi psicologici

La maggior parte delle coppie giapponesi, secondo l'Indipendent, raccontano di aver scelto come compagno di vita l’amico/a di vecchia data, o addirittura il cugino/a di terzo grado, proprio per questa incapacità ad approcciarsi ad altre persone.

Un altro studio della Yasuda Life ci mostra che quasi un terzo dei giapponesi celibi sotto i trent’anni non è mai uscito con una ragazza. La maggior parte di questi si ritrova a convivere con blocchi psicologici nei confronti del corpo femminile. Sono stati organizzati corsi di pittura di nudo, dove venendo a contatto visivamente e concretamente con la donna in senso puramente fisico, l’uomo sarebbe arrivato ad accettare il bisogno fisiologico del sesso e a cancellare ogni stereotipo sull’amore scabroso che la mentalità chiusa di una società prettamente ‘vecchia’ gli aveva imposto.

Chi si rifiuta di ammettere come stia realmente andando la situazione addita i classici fenomeni cuscinetto su cui si spalmano tutti i problemi sociali spinosi: i bersagli comuni restano la dipendenza da videogiochi, la pornografia, il declino dell’istituzione matrimoniale, e c’è chi addirittura colpevolizza la situazione geologica instabile del paese, come se i terremoti frenassero davvero le coppie a voler mettere su famiglia. I mass media invece puntano il dito sullo scarso interesse da parte dei maschi, ironizzando l’approccio al sesso non sempre audace da parte loro, e l’incapacità di attirare l’attenzione delle donne.