Sabato scorso è sfociato nella presunta ribellione da parte di un cittadino comune all'uccisione di Pamela, la ragazza uccisa dal nigeriano e i cui resti sono stati rinvenuti all'interno di due valigie. L'uomo si chiama Luca Traini, che è stato arrestato dopo il fatto, e condotto in carcere.

L'uomo racconta la sua giornata particolare

Luca Traini ha raccontato, con calma serafica, davanti al suo avvocato Giancarlo Giulianelli, al capo del reparto operativo Walter Fava e al comandante dei carabinieiri di Macerata Michele Roberti, la sua giornata di "ordinaria follia".

Alle 8.30 di sabato scorso, è uscito e salito in macchina, con l'intento di andare in palestra. Mentre stava percorrendo la strada che lo avrebbe portato lì, la radio trasmetteva un programma in cui si parlava della morte della povera Pamela. Chissà che cosa è scattato nel suo cervello, per farlo ritornare sui suoi passi, e per scatenare nella sua mente una forte rabbia nei confronti dell'assassino della povera ragazza.

Traini cambia il suo programma

Fatto sta che con l'auto si è diretto verso la casa di sua nonna Ada, nel paese di Tolentino. Dalla cassaforte ha preso la Glock, l'arma che ha acquistato per uso sportivo, 50 colpi, e 2 caricatori con 10 pallottole ciascuno. Confesserà poi "Volevo ammazzarli tutti".

Si è avventurato tra le strade di Macerata, e a caso ha sparato a zig zag sui neri che ha incontrato sul suo percorso, ferendone sei. Dopo di che, si è spinto verso il luogo del ritrovamento delle valigie che contenevano i poveri resti della ragazza uccisa, a Pollenza. Lì si è soffermato per un po', in un tacito raccoglimento, quasi a volerle comunicare che vendetta era stata fatta.

Ai carabinieri che hanno perquisito la sua casa di Tolentino, si è prospettato uno scenario inquietante. Si sono ritrovati di fronte ad oggetti riconducibili ad una sua fede nazista.

C'erano "Mein Kampf", il libro di Adolf Hitler, una bandiera con la croce celtica, dvd, videocassette e riviste sulla storia del nazismo. Per capire se esistono collegamenti tra lui ed estremisti di destra, il Ros sta eseguendo ricerche sul suo profilo Facebook.

Il carcere per Traini

Domenica Traini ha trascorso nella sua cella del carcere la sua prima giornata da detenuto. Lo ha fatto in maniera tranquilla. Il suo difensore, l'avv. Giulianelli, gioca per lui la carta dell'incapacità di intendere e di volere, nell'atto della sparatoria del suo assistito, per il quale si presume richiederà una perizia psichiatrica. Traini, durante l'interrogatorio, ha sostenuto di curarsi da uno specialista e che un'amica psicologa avrebbe interpretato la sua personalità come "bipolare".

La strana richiesta di Innocent Oseghale

Innocent Oseghale, il nigeriano in carcere per l'assassinio di Pamela Mastropietro, saputo l'accaduto, deve aver elaborato qualcosa nella sua mente, e ha chiesto un colloquio con i magistrati, Dopo averne ottenuto la facoltà, il pusher non ha aggiunto nulla a quanto già dichiarato, deludendo così le loro aspettative, quelle di un eventuale suo desiderio di confessare la verità sulla morte della ragazza. Ora il Traini si trova in carcere in stato di fermo. Se verrà confermata la sua carcerazione, i familiari potranno recarsi a fargli visita.