Continua a far discutere la terribile storia di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e smembrata a Macerata e per il cui omicidio è in carcere il nigeriano Innocent Oseghale, unico indagato. La giovane si trovava da ottobre in una comunità di recupero nelle Marche per alcuni problemi legati alla droga. La sera del 31 gennaio è stato trovato il suo corpo, fatto a pezzi e chiuso dentro due valigie, una fine macabra che va oltre la fantasia di qualsiasi scrittore horror. Ad ucciderla sarebbe stato un 29enne nigeriano a cui la ragazza aveva chiesto della droga.

Ma sono ancora tanti i dubbi da chiarire. La vicenda ha preso anche una piega Politica dopo che, sabato scorso, un 28enne di Macerata, Luca Traini, simpatizzante della Lega, ha iniziato a sparare nel centro del capoluogo marchigiano ferendo 6 persone di colore. Non ci è voluto molto a comprendere che la vicenda è legata a quella di Pamela.

Gli ultimi sviluppi

La 18enne è stata fatta a pezzi con una mannaia e un coltello, ma da quanto riporta Il Mattino, Innocent Oseghale, dopo l’omicidio, si sarebbe recato con un amico in un negozio di prodotti per la casa per comprare della candeggina. Per quest’ultimo dettaglio non c’è ancora la certezza e al momento il pusher resta l’unico indagato. Il corpo della povera Pamela sarebbe stato così prima lavato e pulito e poi inserito nelle valigie.

Il particolare raccapricciante riguarda una presunta violenza ai danni della ragazza. Si teme infatti che la 18enne sia stata anche violentata e che il nigeriano abbia voluto pulire il corpo con la candeggina per cancellare ogni traccia del terribile gesto.

Asportazione del pube per la giovane romana?

Addirittura il Messaggero parla di asportazione del pube proprio in riferimento alla presunta violenza subita dalla ragazza e nascosta dal lavaggio con la candeggina.

Oseghale, secondo quanto emerge dai particolari raccapriccianti riportati dalla stampa, avrebbe diviso il corpo senza vita in 20 pezzi, sezionando testa, seni, addome, arti e il pube. Per cercare di chiarire questo aspetto sono stati predisposti analisi e tamponi vaginali. Gli inquirenti, almeno per adesso, non possono escludere che Pamela sia morta prima per overdose e che il nigeriano abbia soltanto sezionato la ragazza per non farla trovare o per non far emergere dettagli a lui riconducibili.

Il pusher, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, si trova nel carcere di Montacuto, lo stesso dove è recluso da sabato Luca Traini, il 28enne che ha terrorizzato Macerata sparando all’impazzata verso gente di colore. Il giovane ha ammesso di aver voluto vendicare la morte di Pamela e di non essere pentito del folle gesto, anche se ancora molte cose non sono del tutto chiare.