Non solo orge con prostitute minorenni ad Haiti. Il personale della ong Oxfam è sospettato di aver commesso abusi sessuali in diversi paesi del mondo, approfittando della situazione di difficoltà di persone povere e della propria posizione di operatori umanitari. La storica Ong britannica, però, non è l’unica coinvolta nello scandalo sessuale che rischia di travolgere l’intero sistema delle Organizzazioni non governative. Le accuse dei prestigiosi quotidiani Times e Guardian sono precise e circostanziate, anche se gli interessati al momento provano a negare.
Comunque sia, è un altro duro colpo per le Ong, dopo i sospetti e le inchieste svolte in Italia sul ruolo di ‘taxi del mare’ svolto per fronteggiare l’emergenza migranti nel Mediterraneo.
Le orge ad Haiti di Oxfam
È stato il Times a sollevare per primo lo scandalo degli abusi sessuali compiuti ad Haiti da alcuni degli oltre 200 volontari e coordinatori della Ong Oxfam che operano nell’isola centramericana, uno dei paesi più poveri del mondo, colpito nel 2010 da un devastante terremoto. Orge, festini e sesso di gruppo con ragazze bisognose e disperate, spesso minorenni. Uno sfruttamento della prostituzione compiuto proprio da chi, invece, dovrebbe rappresentare una speranza di salvezza e un aiuto concreto contro la miseria.
Le nuove accuse contro Oxfam
Ma il prestigioso quotidiano britannico Times approfondisce la sua inchiesta, segnalando 87 sospetti casi di abusi sessuali attribuibili a personale Oxfam in giro per il mondo solo nell’anno 2017. Di questi, solo 53 sarebbero stati denunciati, con il conseguente allontanamento di 20 dipendenti della Ong.
Accuse contro Oxfam confermate e appesantite anche da un’altra inchiesta giornalistica, quella dell’Observer (edizione domenicale del Guardian), secondo cui già nel 2006 gli operatori di Oxfam erano stati scoperti a sfruttare la prostituzione nello stato africano del Ciad. In Africa come in Centro America a guidare la missione della Ong era Roland van Hauwermeiren, poi costretto a dimettersi proprio per le accuse di abusi sessuali.
Nonostante tutto, Oxfam per il momento nega ogni addebito, ma il governo britannico si dice pronto a tagliare o fondi alla Ong (32 milioni di sterline solo nel 2017). I fatti emersi, infatti, sono talmente gravi che il ministro della Cooperazione Internazionale di Londra, Penny Mordaunt, ha parlato senza mezzi termini di “fallimento morale” della leadership di Oxfam.
Le altre Ong coinvolte
Ma non è tutto perché, sempre secondo il Times, ad essere coinvolte nello scandalo abusi sessuali sarebbero anche altre tre Ong: Save the Children, Christian Aid e Croce Rossa britannica. Alla prima, protagonista anche del salvataggio di migranti traghettati dal Mediterraneo alle coste italiane, vengono addebitati 31 presunti casi di abusi, di cui solo 10 denunciati. Solo 2, al momento, i casi sospetti che coinvolgono personale della seconda. La Croce Rossa, infine, ha ammesso 5 casi di denunce per abusi sessuali.