Durante la campagna elettorale ogni partito ha creato, secondo la sua specifica opinione riguardo la politica e la comunicazione, una sua strategia pubblicitaria per potersi proporre il più efficacemente possibile ai potenziali elettori.

Italy first

Ha recentemente suscitato ilarità il fatto che lo slogan della Lega “prima gli italiani” sia stato abbinato nei manifesti a foto di modelli e modelle slovacchi o cechi. Ma a prescindere da ciò e senza nessuna considerazione morale su questa modalità di far presa sulle persone, bisogna innanzitutto riconoscere che funziona.

Il predecessore più noto dello slogan di Salvini è il mantra “America first” con il quale Donald Trump ha condotto e vinto le scorse elezioni presidenziali: chiara testimonianza dell’efficacia della proposta, in un periodo di crisi, di anteporre l’interesse della propria popolazione a sfavore delle minoranze provenienti da altri paesi.

Teoria dell'identità sociale

Il segreto dell’efficacia di questo programma elettorale che favorisce i connazionali si basa sull’assunto culturale secondo il quale si crea un gruppo d’appartenenza che si distingue da un gruppo di estranei. Secondo la teoria dell’identità sociale (in inglese SIT) proposta dallo psicologo britannico di origine polacca Henri Tajfel, è proprio il gruppo il luogo di origine dell’identità sociale e la sua costruzione avviene attraverso alcuni processi funzionalmente collegati fra loro:

  • La categorizzazione: l’individuo spontaneamente crea categorie con le quali suddivide il mondo sociale, tendendo a massimizzare le somigliane fra soggetti interni e massimizzare invece le differenze con le categorie contrapposte.
  • L’identificazione: l’appartenenza ad un gruppo costituisce un mattone dell’identità di un individuo e si può addirittura sostenere che essa sia costituita da una gerarchia di multiple appartenenze.
  • Confronto sociale: avviene fra il proprio gruppo sociale (ingroup) e l’outgroup di riferimento con una condotta marcatamente segnata da bias valutativi che conducono a considerare implicitamente il proprio gruppo migliore rispetto al generico gruppo degli “altri”.

SIT e politica

Proprio per la sua semplicità e immediatezza questo modello si è dimostrato uno dei più predittivi ed euristici nella storia della psicologia sociale.

Ed è proprio per questo che se si pensa alla Lega la si collega subito all’avversione per gli extracomunitari, se si pensa al Movimento 5 stelle si pensa allo scontento per il sistema dei partiti e se si pensa al PD ci tornano alla mente le continue lotte intestine: tutte le realtà sociali - partiti compresi - hanno bisogno di creare categorizzazioni per portare alla luce un antagonista che far emergere la loro identità.