Doveva essere il 13 febbraio scorso il giorno in cui Catanzaro e Avellino avrebbero conosciuto l'esito del processo per illecito sportivo per il quale sono imputati e per il quale rischiano la permanenza nella rispettiva categoria. Ma il processo è durato poco meno di 10 minuti, il tempo di disporre il rinvio, al fine di consentire il deposito presso la Corte Federale d'Appello, dell'esito del procedimento del 31 gennaio scorso, terminato con la condanna di Francesco Cozza. Al tecnico sono stati inflitti 9 mesi di squalifica per aver ricevuto dal Catanzaro la somma pattuita per la rescissione consensuale in nero.

Catanzaro e Avellino rischiano per una partita del 2013

Dunque il processo d'appello è stato rinviato all'11 aprile, ma facciamo un passo indietro per capire cosa rischiano davvero Catanzaro e Avellino. Bisogna tornare indietro fino allo scorso maggio quando esplode la bomba sull'inchiesta "Money gate" sul riciclaggio di ingenti somme di denaro. L'indagine che si focalizza sull'ex presidente del Catanzaro Cosentino, scoperchia un pentolone nel quale gli inquirenti trovano anche delle intercettazioni per un presunto tentativo di combine della partita di Lega Pro Catanzaro-Avellino del 5 maggio 2013. Secondo la Procura le due squadre si accordarono per un pareggio ma alla fine gli irpini non rispettarono i patti vincendo e conquistando la matematica promozione in Serie B con un turno d'anticipo.

Processo rinviato, esito incerto

Il 15 dicembre 2017 la Procura Federale ha quindi richiesto in primo grado, la retrocessione di Avellino e Catanzaro più cospicue multe e pesanti squalifiche per tutti i tesserati coinvolti. Per l'ex presidente dei calabresi Giuseppe Cosentino, inibizione di 5 anni con preclusione e 90.000 euro di multa; 5 anni di inibizione e 70.000 euro di multa per il presidente degli irpini Walter Taccone; 4 anni di inibizione e 60.000 euro di multa per i direttori sportivi Armando Ortoli e Vincenzo De Vito.

Inoltre 3 anni di squalifica e 50.000 euro di multa per il calciatore Andrea Russotto e 6 mesi di inibizione e 30.000 euro di ammenda per l'ad del Catanzaro Marco Pecora e per Francesca Muscatelli (moglie di Cosentino). Solo quattro giorni dopo, il 19 dicembre è però arrivato il proscioglimento di tutti i deferiti, da cui poi è scaturito il successivo ricorso dell'accusa.

Il 13 febbraio come già detto, è stato disposto il rinvio all'11 aprile, data entro la quale si potrà conoscere il destino di Avellino e Catanzaro. Naturalmente spettatori interessati sono tutte le squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere tanto in Serie B quanto nel girone C di Serie C. Partita che, come sempre più spesso accade, si svolgerà fuori dal rettangolo verde.