Luca Traini, il 28enne ex candidato leghista alle elezioni amministrative di Corridonia che il 3 febbraio ha aperto il fuoco contro undici migranti ferendone sei ha rilasciato le prime dichiarazioni spontanee dinnanzi ai carabinieri di Macerata che gli hanno messo le manette ai polsi. Il giovane avrebbe dichiarato di avere agito per vendicare l'uccisione di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa il cui corpo smembrato è stato rinvenuto all'interno di due valigie. Traini ha inoltre dichiarato che intendeva "fare qualcosa contro l'immigrazione", ritenendo l'immigrazione clandestina "un fenomeno da stroncare".
Ora Traini dovrà rispondere del reato di strage aggravata dalla finalità di razzismo.
Ha aperto il fuoco contro 11 migranti
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l'uomo nella mattinata di sabato scorso per le strade di Macerata avrebbe sparato a undici migranti, ferendone almeno sei, che sono stati ricoverati in ospedale. Altri tre migranti sarebbero riusciti a scampare alle pallottole, mentre altri due individui dopo avere richiesto l'intervento di un'ambulanza si sono dileguati, si ipotizza perché sprovvisti di regolare permesso di soggiorno.
Voleva uccidere il killer di Pamela
Traini avrebbe raccontato inoltre che inizialmente voleva recarsi presso il tribunale per uccidere Innocent Oseghale, il nigeriano ritenuto responsabile per l'omicidio di Pamela Mastropietro.
Ma in seguito l'uomo avrebbe cambiato idea, iniziando ad aprire il fuoco contro ogni persona di colore che si trovasse davanti lungo la strada. "Quando sono venuto a conoscenza di quanto è stato fatto a Pamela ho perso il lume della ragione. Le brutalità che hanno commesso sul suo corpo mi hanno sconvolto, e così ho deciso di agire personalmente.
Volevo recarmi in tribunale e fare giustizia, volevo sparare al nigeriano, ma in seguito ho cambiato idea" avrebbe dichiarato l'uomo.
Oltre ad avere sparato contro gli uomini di colore che ha incontrato nella sua strada il 28enne ha sparato anche verso una sede del Partito Democratico e contro alcuni negozi. Prima di arrendersi alle forze dell'ordine Traini si è recato nel luogo dove sono stati rinvenuti i trolley con i resti della giovane.
Li avrebbe pregato, lasciando sul posto una scatola vuota di proiettili e un cero votivo di Mussolini, dopodiché si è recato in Piazza Vittoria, davanti al monumento dedicato ai caduti, dove si è fatto arrestare.