Aveva solo 35 anni la giovane mamma di Bari Sardo che ieri sera è morta in seguito alle complicazioni derivate dalla terribile febbre suina. Carla Pisanu aveva contratto la malattia alla fine del 2017 ed in quel periodo era in attesa di due gemelline, i primi di gennaio però la sua situazione si era fatta ancora più grave e i medici che la seguivano avevano deciso di ricoverarla nel reparto di Rianimazione delle cliniche San Pietro dell’Aou, a Sassari. E proprio qui i sanitari, visto la grave situazione di pericolo, avevano deciso di farla partorire.
Dopo aver atteso infatti che le due piccole bambine raggiungessero un’età gestazionale consona per rimanere in vita, i sanitari del nosocomio sassarese una ventina di giorni fa hanno praticato il taglio cesareo alla giovane mamma nonostante il suo stato di coma. Fortunatamente le due bimbe ora stanno bene e sono sotto osservazione all’interno del reparto di terapia intensiva del reparto di Neonatologia di Sassari, in viale San Pietro. Purtroppo però il cuore della loro mamma, che in tutti questi giorni non aveva preso conoscenza, ieri ha smesso di battere.
Una situazione tragica
I medici del nosocomio sassarese hanno fatto tutto il possibile per salvare la vita della povera donna ma purtroppo lo stato della malattia aveva già in parte fatto il suo corso: “Quando la donna è arrivata in ospedale – assicurano i responsabili del reparto di Rianimazione – presentava un quadro clinico piuttosto pesante, aggravato ancora di più dalle complicanze create dalla presenza del virus dell’influenza”.
E proprio per questo motivo la giovane mamma era stata seguita dalla terapia intensiva del Palazzo Clemente, dove un’equipe di medici specializzati la teneva costantemente sotto controllo. I sanitari avevano addirittura fatto richiesta al “Comitato etico” di un antibiotico per salvare la vita alla 35enne: un medicinale che in Italia non viene commercializzato.
Però purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Vittima dell'influenza suina
Il maledetto virus dell’influenza suina, meglio conosciuto con il nome di A/H1N1, fu per la prima volta scoperto in Messico nel lontano 2009. I sintomi della malattia sono molto simili a quelli della classica influenza stagionale – difficoltà respiratoria, dolori ai muscoli, mal di testa, tosse e febbre oltre i 39 gradi – ma purtroppo è un virus molto più aggressivo che deve essere tenuto sotto controllo dall’intervento di un medico.
La malattia generalmente si sviluppa nei maiali che creano un mix di virus così potente da provocare anche la morte. Nel solo reparto di Rianimazione dell’Aou di Sassari in quest’ultimo periodo sono 15 i pazienti che sono stati ricoverati con una grave insufficienza respiratoria proprio creata dal malefico virus A/H1N1. Ma nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita.