Si è parlato prima di tutto di sicurezza nel Mediterraneo durante la trasferta del ministro dell'Interno, Marco Minniti, negli Stati Uniti, dove ha incontrato il segretario della Sicurezza interna USA, United States secretary of homeland security, Kirstjen Nielsen, membro del Gabinetto del presidente Donald Trump e capo del dipartimento della Sicurezza Interna americana. Il ruolo è stato istituito il 25 novembre del 2002, dopo una riforma dai tempi lunghi, conseguente ai tragici avvenimenti dell'11 settembre 2001. A Washington, Minniti ha colloquiato anche con Christopher Wray, direttore dell'Fbi, e Jeff Sessions, ministro della Giustizia Usa.

Il Federal bureau of investigation, Ufficio federale di Investigazione, è un ente investigativo di polizia federale. Istituito il 26 luglio 1908, è il principale braccio operativo del dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti. L'Fbi ha sotto la propria giurisdizione oltre 200 categorie di reati federali. E' di fatto il maggiore ente di polizia giudiziaria del Governo statunitense. Fra le priorità investigative, proteggere gli Stati Uniti dagli attacchi terroristici e collaborare proficuamente con le altre forze di polizia statunitensi e istituzioni locali e internazionali. Dai faccia a faccia è emersa la piena consapevolezza dell'importanza della stabilità nell'area in questione, ma soprattutto della cooperazione per il contrasto al terrorismo.

Stesso discorso per la lotta al traffico di droga e alla criminalità organizzata in generale. Confermato il rapporto di collaborazione tra i due Paesi anche per la gestione dei flussi migratori e sul piano della cybersecurity.

La missione navale Themis

Proprio nei giorni scorsi ha preso il via Themis, la missione navale europea che opererà nel Mediterraneo centrale.

La stessa missione assisterà l'Italia relativamente al flusso di migranti proveniente da diversi Paesi dell'Africa - Algeria, Libia, Tunisia ed Egitto - e non solo, anche da Turchia e Albania. E' quanto deciso da Frontex, si legge sul sito internet del ministero dell'Interno. L'Agenzia europea delle guardie costiere e di frontiera ha tenuto a precisare che "Themis sostituirà l'operazione Triton", con un mandato certamente più ampio se paragonato alla missione precedente, che era stata lanciata quattro anni fa.

"I migranti soccorsi dovranno essere fatti sbarcare nel porto più vicino" rispetto al preciso punto del mare in cui è avvenuto il salvataggio. Questa è la novità di rilievo, evidenziata nella nota on line pubblicata sul sito internet ministeriale.

Le aree di pattugliamento

Complessivamente due le aree di pattugliamento riguardanti il Mediterraneo: una per i flussi migratori provenienti da Turchia e Albania, a Est, una per coloro che, invece, partono da Algeria, Libia e Tunisia. Nella stesso documento è sottolineato che è stata posta al limite delle ventiquattro miglia dalle coste italiane la linea di pattugliamento delle unità navali del nostro Paese. In tal modo la zona operativa si presenta notevolmente ridotta.

Il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri ha spiegato che Frontex sosterrà l'Italia "a rintracciare le attività criminali", in primis "il contrabbando di stupefacenti attraverso l'Adriatico". Si svolgeranno anche attività di intelligence e quelle finalizzate all'individuazione delle minacce terroristiche alle frontiere esterne. Nello scorso anno, Frontex ha salvato oltre 38 mila persone in mare, prestando anche assistenza. Le principali operazioni hanno riguardato Italia, Grecia e Spagna.