Trenta ore di bombardamenti continui, 200 morti, tra cui una sessantina di bambini e 400 feriti gravi. Sette anni di guerra e un una tragedia che non sembra avere più limiti. Nessun rifugio è più sicuro per nessun bambino. Il regime colpisce senza tregua con ogni mezzo: missili, mortai, barili bomba. Venti le aree colpite dagli intensi raid di questi ultimi giorni.

Siamo di fronte all'orrore

Madri e figli nascosti sottoterra senza acqua e senza cibo, con la paura di morire. Bambini e civili che muoiono a causa di ferite molto gravi, nel dolore, senza farmaci e senza assistenza sanitaria, in quanto, in questa follia di massa, vengono bombardati anche gli ospedali e non ci sono medicinali disponibili.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, afferma che si va verso "un cataclisma umanitario". Parole forti che esprimono l'insostenibilità della situazione, mentre Diana Seaman, ricercatrice di Amnesty International, denuncia il governo Siriano che sta "intenzionalmente colpendo" i suoi cittadini nella Ghouta orientale.

"Non solo questa popolazione soffre a causa di un assedio crudele che si protrae da sette anni", dice la Seeman, "ora è anche intrappolata sotto intensi bombardamenti quotidiani che hanno lo scopo di uccidere e ferire civili e che per questo costituiscono evidenti crimini di guerra".

L' ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha annunciato il 22 febbraio che “non c’è accordo” tra i quindici membri del Consiglio di sicurezza per imporre un cessate il fuoco umanitario di trenta giorni in Siria.

Tuttavia, anche se l'Onu ha condannato sanguinosa campagna militare, la presa di posizione resta per ora debole. Degli endorsement ufficiali alla proposta del Segretario Generale Antonio Guterres, infatti, sono arrivati solamente dalla Svezia e dal Kuwait. Le grandi potenze della comunità internazionale restano invece immobili, come detto in un editoriale dal quotidiano britannico The Independent, in un contesto di divisione politica e strategica.

Questo, per ora, lascia libero Assad di proseguire la propria offensiva. Numerosi gli appelli di associazioni umanitarie, tra cui Medici Senza Frontiere, che lottano in questa follia di sterminio, per garantire l'assistenza minima necessaria. Possibile che l'ONU non riesca ad ottenere giustizia per le vittime? Perché gli stati non sono interessati alla giustizia per i civili?

E' evidente che la situazione è tale per cui l'ONU non ha nessuna reale autonomia, paralizzato dalla politica internazionale che ne blocca qualsiasi attività, rendendola completamente inutile all'interno del Palazzo di Vetro.

Evacuate i bambini

Le associazioni umanitarie chiedono disperatamente almeno l'evacuazione dei bambini per farli uscire da questo inferno che va oltre qualsiasi immaginazione. Necessitano di cure mediche urgenti perché, oltre ai feriti gravi, molti sono denutriti e muoiono di fame sotto gli occhi impotenti delle loro madri. Quelli che sopravvivono, mostrano diversi segni di disordine mentale, come paranoie e depressioni gravi, fino al tentato suicidio, come accaduto in questi giorni a Goutha tra diversi adolescenti, mentre i più piccoli disegnano la guerra, le bombe e i cadaveri. Ma l'orrore non si ferma sotto agli occhi del mondo che rimane immobile di fronte all'urlo di questi piccoli innocenti.