Scoppia nella notte, davanti all'ingresso della sede trentina di casapound, un ordigno rudimentale, provocando danni alla serranda di ingresso: i vetri sono stati divelti, i danni ingenti. L'esplosione è avvenuta attorno le 4.30. La Digos, intervenuta sul posto subito dopo, ha dichiarato di aver recuperato i resti del rudimento fatto esplodere, formato da alcuni grossi petardi assemblati secondo le prime ricostruzioni della polizia scientifica. Nemmeno troppo ignoti i mandanti, definiti da Filippo Castaldini, responsabile locale del partito, come "persone non più in grado di proporre ed incapace di confrontarsi", che hanno firmato questo "gesto" con la scritta "unico voto utile antifascista sempre".

Questo non è il primo caso di un episodio simile.

Il più famoso ed eclatante è stato quello di Firenze risalente a un anno fa, quanto l'artificiere Mario Vece perse una mano nel tentativo di disinnescare l'ordigno posto dal movimento antagonista di fronte al Bargello, la sede fiorentina di Casapound, o nel 2016, quando a farne le spese fu una ragazza simpatizzante del movimento. Per non parlare del parà della Folgore, simpatizzante di CPI, aggredito una settimana fa a colpi di bastone a Livorno con la moglie incinta o del candidato al Senato picchiato a Taranto mentre camminava tranquillamente in strada con un amico.

Alcuni residenti di via Marighetto, nella zona sud di Trento dove è situato il Baluardo, nome della sede trentina di CasaPound, sono stati allertati dallo lo scoppio e sono scesi in strada, ma tutt'ora non sono stati identificati possibili sospetti.

Dagli inquirenti si sa che nessuna persona, fortunatamente, è rimasta coinvolta nello scoppio.

"Il nostro muro non cede" dichiara Casapound

Un'estate all'insegna dello sdegno unanime dell'opinione pubblica antifascista: tra battute mussoliniane tipiche del bar sport alla pericolosa comparsa dei gadget del Duce. Uno sdegno aggravatosi con una campagna elettorale violenta e inasprita, in vista delle elezioni dello scorso 4 marzo.

Una campagna elettorale povera di contenuti ma violenta nel suo voler essere altisonante, e che si è ritrovata con una manciata di punti percentuale di voti da una parte e dell'altra.

"Un gesto che vorrebbe fermare le nostre attività" - conclude Castaldini - "ma che non otterrà il risultato sperato. Non abbandoneremo un solo campo di battaglia, un solo italiano, non arretreremo di un passo, la nostra forza viene da tutti quei cittadini che hanno riconosciuto in noi e nel nostro movimento, la possibilità di un riscatto per la nostra Nazione. Il nostro muro non cede".