Eccoci davanti ad un altro episodio, l'ennesimo, di uso improprio delle armi e di violenza tra minori, questa volta accaduto all'interno delle mura domestiche, tra due fratelli, in America. Appurato che l'uso dei Videogiochi violenti produce a livello neurologico conseguenze disastrose, questo ultimo caso ne definisce bene i contorni.
Il bambino ha solo 9 anni
Un bimbo di 9 anni, negli Stati Uniti, dove detenere armi è fatto consueto e permesso dalla legge, davanti al rifiuto della sorella di 13 di dargli il telecomando del suo videogioco, affinché gli fosse permesso di continuare con il suo svago, non ha esitato a prendere la pistola calibro 25, evidentemente non custodita dai genitori in modo appropriato, e a puntargliela dietro alla testa.
Partito il colpo, la ragazzina è crollata a terra, mentre la madre, nell'atto di dar da mangiare agli altri figli, si è accorta soltanto dopo lo sparo che qualcosa di tragico era appena accaduto.
La sfortunata sorellina si chiamava Dijonae White
Dijonae White studiava presso la Tupelo Middle School. Non è servito chiamare subito l'ambulanza, come ha fatto la mamma dopo l'incidente. Purtroppo il suo cervello è stato danneggiato in modo irreparabile dalla pallottola esplosa dalla pistola, e la ragazzina è morta quasi subito a Le Bonheur's Children Hospital, dove era stata trasportata d'urgenza. A questo punto, anche lo sceriffo della contea di Monroe, Cecil Cantrell, responsabile della zona di Menphis, nello stato del Missisipi, dove ha avuto luogo il dramma, si è chiesto come un bambino di 9 anni possa pensare di uccidere la sorella, se non prendendo spunto da questi videogiochi, che non ispirano altro che violenza.
I 20 videogiochi più venduti sono violenti
L'Aesvi (Associazione Editori Sviluppatori Giochi Italiani) dichiara, secondo i dati in suo possesso, che i videogiochi più venduti sono violenti. Chiunque può acquistarli, quindi anche i minori, ancora non ben protetti dalla razionalità e dal buonsenso. Inoltre l'uso di questi giochi rende i soggetti più deboli più aggressivi, incapaci di controllarsi, col rischio di trasformarsi in soggetti asociali, propensi in modo maggiore alla menzogna e al consumo smodato di cibo.
Molti episodi di bullismo potrebbero forse trovare campo fertile nell'uso di videogiochi che perlomeno andrebbero vietati agli adolescenti, dal momento che largamente consigliati solo a persone maggiorenni.