Un cane di razza Maremmana appartenente ad una coppia di Rovereto in provincia di Trento è stato sottoposto ad un provvedimento restrittivo da parte del giudice. Il motivo di tale decisione? Il continuo abbaiare da parte del cane. Il magistrato chiamato a decidere sul caso, in seguito alla denuncia di un vicino infastidito a suo dire dall'insistente abbaiare del cane, ha disposto di sottoporre l'animale ad un vero e proprio provvedimento restrittivo imponendogli l'arresto presso un canile fino alla fine di aprile. Insomma possiamo dire che il cane, vista la sua 'pericolosità', è stato sottoposto a custodia cautelare cosa che, che come noto per gli esseri umani, si impone quando l'imputato può fuggire, inquinare le prove o reiterare il reato.

La misura restrittiva sarà in vigore fino alla data del processo previsto per fine aprile, quando saranno decise le sorti del povero Miro, questo il nome del cane.

Miro

Miro è un Pastore maremmano Abbruzzese di circa 3 anni, che dopo il provvedimento del magistrato, vive presso il canile dell'Ente Provinciale Protezione Animali e Ambiente di Rovereto, in uno spazio angusto e soprattutto lontano dalla sua famiglia e da chi lo ama.

Contro tale misura si sono comprensibilmente mobilitate le tante associazioni animaliste che, tra le altre cos,. etichettano come assurdo una decisione del genere che, ironia della sorte, cade nei giorni in cui il Governo Italiano ha deciso di alzare a quattro anni il limite minimo richiesto per entrare nelle patrie galere, risparmiando così di fatto il carcere a quanti vengono condannati per reati contro gli animali come torture, avvelenamenti, sfruttamento, utilizzo come cavie ecc.

Durissimo il giudizio del presidente di AIDAA Lorenzo Croce

Il Presidente di AIDAA Lorenzo Croce commenta così l'episodio:

"Si tratta di un fatto assurdo e vergognoso poiché da una parte si lasciano liberi torturatori ed assassini di poveri animali e dall'altra parte si dispone con provvedimento giudiziale il sequestro di un cane reo solo di abbaiare, quando l'abbaio è un diritto, e sopratutto cosa ancora più grave, si stabilisce che l'animale deve rimanere nel canile fino alla data del processo previsto per fine aprile.

Questi fatti ci fanno capire che il nostro è ormai il paese delle barzellette".

Chiaramente anche il web si è subito mobilitato attivando una petizione in cui si chiede la liberazione di Miro e la restituzione dell'animale alla sua famiglia, petizione che sta raccogliando numerose adesioni e che mira a sospendere questo provvedimento ritenuto assurdo.