E' stata una confessione a cuore aperto, quella che Clementino, commosso come mai prima d'ora lo si era visto pubblicamente, ha scelto di fare nella giornata di ieri, durante il suo intervento nell'ambito di 'Storie Digitali', il festival incentrato sul mondo del Rap, realizzato ed organizzato con la collaborazione del noto network on line 'Sto Magazine'.
Confessione a cuore aperto
La notizia è riportata da tutte le principali testate giornalistiche italiane, ed a partire da questa mattina sta monopolizzando le cronache del rap web, rimbalzando di sito in sito, creando qualche discussione tra gli utenti, ma anche e soprattutto suscitando innumerevoli attestati di stima, tributati da parte degli ascoltatori del rap italiano nei confronti dell'artista partenopeo.
Il pubblico sta riconoscendo a Clementino il merito di aver lanciato un messaggio chiaro, netto ed inequivocabile contro le droghe pesanti, mettendoci la faccia, in un momento storico in cui spesso gli artisti della scena rap sembrano invece andare in direzione contraria, raccontando – e per certi versi giustificando – il consumo delle droghe pesanti.
Schiavo della cocaina, non ero più io
Queste le parole di Clementino riportate dalle principali testate giornalistiche italiane: 'C’è stato un momento della mia vita in cui quella m***a che è la cocaina mi ha completamente sopraffatto', ha raccontato l'autore di 'Miracolo' ai microfoni di Antonio Dikele Distefano – scrittore, nonché volto principale di 'Sto Magazine', interrompendosi svariate volte per dare sfogo al pianto, suscitando la medesima reazione in buona parte del pubblico presente.
'Sapete come funzionano queste cose', ha continuato il rapper 'Quando sei un artista.. all'inizio te la offrono, poi dopo un po' di tempo inizi a comprartela da solo, e alla fine arrivi al punto che non sei più tu: ero solo 'Iena White' (uno degli alter ego artistici di Clementino, ndr) ma non ero più Clemente. In alcuni casi non sono riuscito ad andare neanche alle presentazioni dei miei dischi per quanto ero strafatto, rimanevo a casa.
Una volta dovevo farmi una foto con Jay-Z, non ci sono riuscito. Capisci veramente che devi smettere solo quando un genitore ti piange in faccia. Allora ho capito, e mi sono ritrovato in comunità, a pulire i bagni. Con i ragazzi del posto che giustamente mi dicevano: sei grande Clementì, da Sanremo a pulire i cessi in un attimo. Sono fuori dalla comunità da quindici giorni, nel prossimo disco racconterò tutto'.