Ximena era una ragazza olandese di diciannove anni che soffriva di depressione, probabilmente dovuta ad una violenza carnale subita, violenza che l'aveva distrutta sia fisicamente che mentalmente. Già in passato la ragazza aveva fatto richiesta per l'eutanasia ma il medico si era rifiutato di somministrarla. Ximena, allora, ha deciso di procurarsi la sostanza sopra citata, decisa comunque a farla finita. Essendo questa polvere utilizzata come conservante è relativamente facile reperirla su internet tramite ordinazione ma, come conferma il Cei, l'ordinazione è possibile solo per dosi superiori a 9 tonnellate.

È qui che la "Laastste Wil" entra in gioco: i vari individui si mettono in contatto tra di loro e si organizzano. Si dividono la polvere, lasciando le dosi avanzate in una cassaforte per futuri avventori.

Olanda, prima vittima dell'eutanasia 'in polvere'

I genitori della ragazza che, di seguito al fatto, hanno inviato il manifesto funebre della tragedia avvenuta alla figlia a tutti i partiti, hanno affermato: "La nostra Ximena, affettuosa, socievole, sempre disposta ad aiutare tutti, poteva essere salvata" e additano il governo quale colpevole di non aver prevenuto la disgrazia.

Rutte, il premier olandese, dichiara che, presto, si occuperà della situazione ma, nel frattempo, le ordinazioni di privati della sostanza sembrano in aumento.

Alcune aziende hanno deciso di sospendere la vendita, se non ai clienti più importanti, e migliaia di cittadini, adesso, stanno protestando contro questi tragici fatti.

Il tema della depressione e del suicidio non sono certo nuovi alla società: essi appartenevano all'essere umano da ben prima che organizzazioni come la Laatste Wil esistessero.

E sebbene venga spontaneo il ricercare la colpa da qualche parte, (sia essa la cooperazione o il governo), è sempre più opportuno fermarsi a riflettere sulle vittime piuttosto che sui plausibili carnefici. La depressione è una malattia a tutti gli effetti e non è dovuta ad una debolezza del soggetto quanto ad un fatto biologico: invece di trovare un colpevole alle conseguenze drammatiche che questa può creare bisogna concentrarsi sul problema alla radice, diffondere la consapevolezza che esistono organizzazioni e terapie per questo disagio e che può essere curato. Il mondo politico prenderà in considerazione l'evento per definire meglio quale sia il confine delle libertà individuali e se, fra di esse, possa essere contemplata la libertà di morire.