Michele Ruffino, il ragazzo di 17 anni di Rivoli, che ha deciso di farla finita lo scorso 23 febbraio, gettandosi da un ponte, dopo un lungo calvario procurato dai bulli che lo tormentavano, ha lasciato una lettera che sta commovendo tutta la nazione. I genitori hanno trovato diversi scritti, in parte conservati nel computer di casa, in cui è emersa tutta l'angoscia patita dal giovane nella sua breve esistenza.

Parole che trasudano tristezza e sconforto per una vita che non gli sorrideva più, o meglio per i suoi coetani che non sorridevano con lui, ma di lui.

Michele prima di lanciarsi dal ponte ha scritto di essere arrivato al limite, di essere stanco di continuare a piangere dinnanzi allo specchio. Ha raccontato che non solo nessuno gli diceva mai di aver un bell'aspetto, ma era anche costretto a sentirsi chiamare continuamente cretino, handicappato e anoressico. Il suo tormento aveva avuto inizio a causa di un vaccino che lo aveva debilitato. Il ragazzo ha dichiarato di aver trascorso una vita intera a combattere con la sua malattia ma anche con le persone, che non perdevano occasione per offenderlo e sbeffeggiarlo.

La mamma: "I bulli lo hanno deriso anche durante i funerali"

La madre della giovane vittima, distrutta dal dolore, ha dichiarato: «Mio figlio si è suicidato perché aveva bisogno di un amico, un coetaneo che non fosse crudele.

È stato portato alla morte dai bulli, lo hanno ammazzato loro e non si sono fermati nemmeno dopo la morte. I bulletti infatti, lo hanno schernito anche ai funerali. Uno di loro, guardando l'immagine di Michele ha detto che da morto era perfino migliore.» La donna affranta ha concluso: «Devono pagare e devono portarsi questo peso sulla coscienza per sempre».

Un'altra donna pubblica le foto del figlio nella bara

Anche Cheryl Hudso, madre di Andrew Michael Leach, 12enne suicidatosi sempre a causa della crudeltà dei suoi coetanei, ha voluto denunciare il terribile accanimento contro il figlio, pubblicando delle foto choc. Andrew stava vivendo una lotta interiore, poiché iniziava a pensare di essere bisessuale, ma la notizia purtroppo si è immediatamente diffusa tra i suoi compagni di Scuola e per lui non c'è stata più pace.

La donna del Mississippi, ha deciso di diffondere le immagini del ragazzino nella bara, per dare un segnale forte contro questo terribile fenomeno, denominato bullismo, sempre più dilagante tra i giovanissimi e che continua a mietere vittime in tutto il mondo.