Roma, martedì 13 marzo è stato arrestato un uomo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni nei confronti della convivente di 46 anni. In sede di denuncia la donna ha riferito che l’uomo la maltrattava, sia fisicamente che psicologicamente, da circa 4 anni, cioè da quando aveva deciso di interrompere la relazione. L’uomo è stato così arrestato e portato al carcere di Regina Coeli.

Disturbo narcisistico-maligno

Il narcisismo è un tratto di personalità improntato sull’aggressività, per cui vi è un accenno di “difettosità” nel proprio essere sociale: infatti, questi individui sono consapevoli delle regole sociali, dei doveri, sanno adattarsi, ma nella loro mente vi è un difetto nel pensare le relazioni.

Questo disturbo porta le persone a sviluppare relazioni di basate su una disregolazione affettiva, per cui le loro relazioni sono basate sull’umore e sulle sensazioni che danno in un dato momento: in poche parole, fino a quando nella relazione riescono a colmare il loro bisogno di appagamento patologico di essere lodati e apprezzati, stanno dentro la relazione; nel momento in cui la persona si rende conto di essere usato per questo scopo, cioè quello esclusivo di dare importanza all’altro, e decide di allontanarsi, nel narcisista maligno scaturisce una forma di rabbia perché non ha più la persona che lo riconosca nella sua grandiosità.

Un altro aspetto è quello del sadismo, un sadismo interpersonale che porta gli individui a sviluppare nei confronti dell’altro una propensione al controllo e all’umiliazione.

In questo bisogno di controllo, si può comprendere il fatto che quando tale fenomeno avviene in una relazione amorosa, il partner maltrattato può restare al sicuro all’interno della relazione, in quanto non viene scaturita la necessità nel narcisista di dimostrare la propria capacità di controllo e, paradossalmente, si accentui la possibilità di subire violenze al momento del distacco, perché il narcisista non tollera il distacco e la perdita di una relazione che gli permettano di confermare quotidianamente il proprio potere psicologico su un'altra persona.

La violenza e l’omicidio catatimico: espressione della rabbia per la perdita della rela azione

È in tale situazione mentale che spesso avvengono i casi più efferati di omicidi violenti nei confronti degli ex partner. Spesso si tratta proprio di omicidi catatimici, quei casi in cui un partner uccide l’ex partner a causa della separazione, senza aver dato nessun segnale di rabbia o di violenza, può essere compreso mediante questa chiave di lettura.

Attraverso il modello scandito in 8 fasi, per cui l’omicidio può avvenire anche dopo anni dalla separazione, si comprende perché uomini o donne, che apparentemente sono persone rispettabili, ricoprono un ruolo lavorativo importante e sono ben voluti dalla comunità, si macchino di tali delitti.

Il modello inizia con l’esperienza psicologica traumatica: in questo caso di cronaca specifico è stata la volontà della donna di separarsi. In generale, nei casi simili, è quasi sempre la separazione da una persona significativa che fa scaturire tale processo mentale in questi individui. Essendo i narcisisti-maligni profondamente paranoidi, proiettano interamente sull’altro la responsabilità della tensione che lui percepisce (non è raro che queste persone si convincano che l’altro li abbia lasciati per farli soffrire appositamente) e questo stato paranoide lo porta a ruminare, a generare pensieri ossessivi circa il fatto che l’unica soluzione per placare questa sua tensione sia agire in modo violento, ma mantenendo comunque una quotidianità invariata e assolutamente normale.

Dopo una lunga analisi, ruminazione e ripetizione di tale pensiero, l’individuo passa ai fatti, perciò si reca dall’ex partner o dalla persona, a parere suo, colpevole e esercita violenza eccessiva o addirittura si verifica l’omicidio: questi omicidi sono caratteristici: infatti, sono omicidi in cui è visibile la rabbia, sono efferati, la vittima viene più e più volte colpita con l’arma. A conclusione di ciò, il soggetto colpevole sente diminuire lo stato di tensione che aveva vissuto fino a quel momento, dimostrando una profonda apatia nella conferma dell’avvenuto omicidio o addirittura una totale mancanza di rimorso. #Superuovo