Lutto in molte città del Brasile, Rio de Janeiro sotto schok per l'uccisione in un agguato dell'attivista Marielle Franco mentre si trovava in auto accompagnata dal suo autista privato e la sua addetta stampa.
Chi era Marielle Franco
Marielle Franco era nata il 27 luglio 1979 a Maré, in una delle tante favelas, baraccopoli costruite con scarti recuperati dalle immondizie, dalle lamiere e dai mattoni ed edificate nella maggior parte dei casi a ridosso delle principali città del paese carioca. All'interno di questi agglomerati vivono soprattutto persone che a malapena riescono a sopravvive con meno di 100 dollari al mese.
Marielle si era laureata in sociologia presso la Pontifícia Università Cattolica di Rio de Janeiro, aveva avuto una figlia all'età di 19 anni, si definiva "nera, lesbica e attivista politica". Dal 2017 era membro della Camera municipale di Rio de Janeiro schierata con il partito Socialismo e Libertà, fondato nel 2004 da alcuni parlamentari del Partito dei Lavoratori, in contrasto con la politica giudicata conservatrice. Lottava per i diritti umani nelle favelas ed era in continua lotta contro i narcotrafficanti. Si batteva a sostegno dei diritti delle donne e si schierava contro gli abusi della polizia.
Omicidio e sdegno
Marielle Franco aveva partecipato la sera del 14 marzo a un dibattito pubblico riguardante la violenza sulle donne nere come lei, poi era salita in un auto dove alla guida si trovava il suo autista, Anderson Pedro Gomes e seduta sul sedile posteriore con Marielle, la sua addetta stampa.
Dalle testimonianze raccolte e dai bossoli rinvenuti dalla polizia, si presume che due uomini abbiano sparato nove colpi contro il veicolo, uccidendo Marielle, il suo autista e ferendo l'addetta stampa. Il presidente brasiliano Temer ha precisato che verrà fatta luce sulla vicenda affinché un crimine efferato come questo venga punito.
Richard Nunes, capo della sicurezza pubblica di Rio, seguirà le indagini sull'agguato. Amnesty International ha richiesto una tempestiva inchiesta affinchè si scoprano i motivi e gli autori di così tanta violenza. Intanto migliaia di persone hanno manifestato riversandosi in strada per rendere omaggio a Marielle ma soprattutto per urlare lo sdegno e la rabbia. Giovedì 15 marzo Marielle nella sua bara è stata accompagnata attraverso le vie della sua città e portata nel salone d'onore del municipio per porgerle l'ultimo saluto.