Nel corso di un terribile e sanguinario agguato, è stata uccisa con violenza e ferocia inaudita l’attivista per i diritti umani e militante del Partido Socialismo e Libertade Marielle Franco. Il tutto si è verificato nel corso di una scena contraddistinta da orrore, sangue e soprattutto paura. Durante l’attacco è stato assassinato anche il suo autista personale, ovvero Anderson Pedro Gomes. Inoltre, era anche presente all’interno dell’autovettura la consigliera del partito Fernanda Chaves, la quale è riuscita a rimanere miracolosamente illesa. Per il momento il terribile atto è stato pienamente condannato da parte dell’opinione pubblica e ha spinto la polizia locale ad avviare le prime indagini.

Un deputato del PSOL, ovvero Marcelo Freixo, parla addirittura di “esecuzione” in merito al brutale assassinio. Il tutto si è verificato in pieno giorno nel corso dell’ultimo mercoledì mattina all’interno della rua Joaquim Palhares, la quale è solitamente piena di moltissimo traffico. Durante il verificarsi dei fatti, la macchina di Marielle Franco procedeva con grande fatica. Contemporaneamente, quattro killer piazzati presso l’angolo opposto si sono progressivamente avvicinati e hanno esploso cinque colpi contro l’attivista e due contro l’autista. Nello stesso momento, la gente si è resa conto dell’accaduto ed è fuggita terrorizzata molto velocemente, producendo caos e disordine.

Le sue denunce nei confronti dei soprusi da parte delle forze dell'ordine

La notizia dell’uccisione di questa persona ha iniziato immediatamente a diffondersi all’interno del Brasile, scatenando delle reazioni molto forti specialmente su Facebook.

Poi a cascata anche su altri social network come Twitter, Youtube e Google Plus.

Marielle era una donna che godeva di una grande notorietà e da anni si batteva per i diritti delle popolazioni all’interno delle favelas. Era meticcia, sorridente ed aveva i capelli fitti ricci. Negli ultimi tempi aveva denunciato le frequenti incursioni della polizia militare e dei soldati all’interno della pericolosa e difficile favela di Acari.

Inoltre, aveva affermato che in diverse circostanze le forze dell’ordine avevano adoperato la forza e la violenza contro le popolazioni inermi all’interno di quest’area. In particolare, aveva pubblicato una serie di messaggi su Facebook, nei quali sosteneva che il 41 Battaglione della Polizia Militare era solito terrorizzare la gente povera e inoltre aveva anche ucciso e gettato diversi giovani all’interno di un burrone. È abbastanza evidente che questa donna è stata brutalmente assassinata, in quanto ha avuto il coraggio di denunciare una serie di fatti piuttosto scomodi nei confronti del potere politico e militare nella città di Rio De Janeiro.

Una carriera straordinaria come attivista per i Diritti Umani

Marielle Franco era un’attivista di grande importanza e si batteva da anni per la difesa dei diritti all’interno della povera favela di Acari. Inoltre, aveva anche criticato pesantemente il nuovo decreto che attribuisce la gestione della sicurezza all’esercito nazionale. Questa tragica uccisione ha anche scatenato delle forti reazioni da parte di Amnesty International, che ha dichiarato più volte l’importanza di portare avanti un’inchiesta chiara e trasparente nei confronti di questi atroci accadimenti. La ragazza aveva studiato Pubblica Amministrazione all’Università e successivamente si era specializzata all’interno delle Upp, ovvero le Unità di pacificazione istituite a loro tempo da parte di Lula e La Rousseff.

In seguito, aveva ricoperto diversi incarichi di grande importanza con lo scopo di aiutare e proteggere le donne di colore nelle zone più povere del Brasile. Nei confronti di questo omicidio possono considerarsi di vitale importanza le dichiarazioni da parte di Luiz Eduardo Soares, esperto in sicurezza pubblica. Quest’ultimo ha infatti affermato che questo caso può addirittura accostarsi all’assassinio di Patricia Acioly nel 2011 sempre ad opera della pericolosa e sanguinaria polizia militare.