Nicolas sarkozy, presidente della Francia dal 2007 al 2012, è tornato agli onori della cronaca ma ne avrebbe fatto volentieri a meno. Si trova infatti in stato di fermo e sotto interrogatorio da parte dalla polizia di Nanterre.

Le indagini e lo stato di fermo

Il motivo del provvedimento e del susseguente interrogatorio sarebbe legato all'inchiesta sui finanziamenti per una vecchia campagna elettorale. Il quotidiano francese Le Monde fa sapere che gli organi di giurisdizione stanno portando avanti delle indagini su possibili finanziamenti illegittimi provenienti dalla Libia, volti a supportare la campagna elettorale di Sarkozy che nel 2007 si proponeva come candidato Presidente della Repubblica francese.

Il marito di Carla Bruni che in quell'anno ha vinto le elezioni presidenziali, è il primo ex presidente della Francia ad essere sottoposto ad interrogatori per questo tipo di questioni. L'inchiesta sui finanziamenti illeciti è stata aperta nel 2013, sempre il quotidiano Le Monde fa sapere che lo stato di fermo può avere una durata massima di 48 ore, quindi due giorni.

Un giro di fondi neri che parte dalla Libia

Le indagini della polizia francese fanno un giro davvero largo: è, infatti, coinvolta sia la Libia di Gheddafi sia Liliane Bettencourt che è la donna più facoltosa della Francia. Le accuse rivolte a Sarkozy portano alla luce l'esistenza di fondi neri per sovvenzionare la propaganda elettorale del 2007 e un insieme di alte cariche dello Stato che avrebbero trasmesso informazioni non accessibili per ostacolare o influenzare le indagini in atto.

L'ex presidente francese ha sempre smentito ogni imputazione. Lo scorso anno Sarkozy era stato rimandato a giudizio per alcune possibili disponibilità di denaro, ottenute illegalmente, volte a finanziare la campagna elettorale del 2012. In quel caso le elezioni comportarono la sconfitta dell'indagato ex presidente e all'elezione di un nuovo Capo dello Stato, François Hollande.

Edouard Philippe è stato intervistato in mattinata dai giornalisti d'oltralpe e ha fatto sapere di non avere intenzione di rilasciare dichiarazioni né sul fermo ai danni di Nicolas Sarkozy né sull'inchiesta sui presunti fondi provenienti dalla Libia per finanziare la sua campagna elettorale del 2007. Il premier ha poi chiesto di portare rispetto per una vicenda tanto spinosa quanto delicata e quindi di aspettare che siano gli inquirenti ha dare maggiori informazioni sulle indagini in corso.