Il Ministero della Difesa e quello dei Trasporti sono stati condannati a risarcire Danilo Giuffrida, 35 anni di Catania, con 100.000 Euro ed al pagamento delle spese processuali: questo è quanto deciso dalla Corte d'Appello di Palermo che riconosce il diritto al proprio orientamento sessuale.
L'incredibile storia inizia nel 2005
Tutto parte nel 2005, anno in cui Danilo Giuffrida, nel corso della sua visita di leva, dichiara la sua omosessualità all'ospedale di Augusta, tale dichiarazione venne poi trasmessa alla Motorizzazione che sospese la sua patente di guida asserendo che il ragazzo non aveva i requisiti psicofisici per guidare e sarebbe stato necessario quindi un nuovo esame atto a valutarne l'idoneità psicofisica.
Una sospensione della patente di guida alquanto anomala ed incomprensibile, che ha spinto Danilo Giuffrida a rivolgersi ad un legale per opporsi a quella decisione. Il ragazzo ha così iniziato una lunga battaglia legale, assistito dall'avvocato Giuseppe Lipera che ha sempre considerato grave il comportamento dei due ministeri citati in giudizio (Trasporti e Difesa) dal momento che "l'identità sessuale è da ascrivere" a suo dire al "diritto costituzionale inviolabile della persona": pertanto Giuffrida è stato chiaramente vittima di omofobia.
L'iter giudiziario è durato ben 13 anni
Danilo Giuffrida, dopo aver ottenuto nel 2005 dal T.A.R.di Catania, la sospensione del provvedimento e la restituzione dell'idoneità alla guida, ha intentato con successo una richiesta di risarcimento contro il Ministero della Difesa ed il Ministero dei Trasporti.
Detto risarcimento nel primo grado di giudizio è stato quantificato dal Tribunale di Catania in 100.000 Euro, ridotto poi a 20.000 Euro in secondo grado dalla corte d'Appello di Catania ed infine quantificato nuovamente a 100.000 con sentenza della Corte d'Appello di Palermo che ha condannato il Ministero della Difesa e il Ministero dei Trasporti anche al pagamento delle spese processuali sostenute da Giuffrida in tutti i gradi di giudizio.
Una vittoria piena accolta con soddisfazione
Chiaramente grande è stata la soddisfazione per la sentenza da parte di Danilo Giuffrida e del suo Avvocato Giuseppe Lipera, i quali hanno anche espresso la speranza che questa sentenza esemplare sia per il futuro da monito e da deterrente ai tanti comportamenti discriminatori ed omofobi che purtroppo ancora caratterizzano parte della nostra società.