Ha davvero dell'incredibile la storia che ci arriva dalla facoltà di medicina di una delle più prestigiose università della capitale argentina: l'UBA, stando alle cronache una docente di matematica ha intrattenuto una lezione alla presenza di alcuni studenti all'insegna dell'omofobia, suscitando grandi polemiche tra gli studenti presenti sino ad arrivare alla sospensione della lezione.

Un omosessuale ha una struttura emozionale instabile

Questo l'assunto cardine su cui si è basata la lezione della docente, che davanti ad una platea di una cinquantina di studenti esterrefatti ha continuato la lezione puntando il dito contro l'omosessuale in generale, arrivando ad elencare le caratteristiche di quello che ha definito il "delitto omosessuale".

Tutto parte a dire della professoressa da una struttura emozionale instabile che caratterizza l'omosessuale e che lo può portare a commettere degli omicidi per gelosia o vendetta ben più violenti dei tradizionali omicidi passionali, se è un omosessuale che si prostituisce può addirittura uccidere i suoi clienti, se l'omosessualità è latente teme per il suo desiderio erotico e può uccidere altri omosessuali, esiste infine a detta della professoressa anche l'omosessuale psicopatico che delinque unicamente per la sua soddisfazione sessuale.

Una carrellata di tesi omofobe proferite ai suoi studenti con tanto di tabellone e slides che scorrevano alle sue spalle per meglio supportare i principi della sua lezione, chiaramente cotanto sprezzo omofobo non poteva che creare forti polemiche tra gli studenti presenti che hanno per proteste interrotto la lezione.

Uno degli studenti è riuscito durante la lezione a girare un video ed a postarlo in rete, la reazione è stata fragorosa con tanto di proteste dell'opinione pubblica e della comunità omosessuale in primis.

Bacio di massa per protesta

Chiaramente la vicenda ha avuto grande eco nell'opinione pubblica e nella comunità omosessuale scatenando una vera e propria bufera , in segno di protesta è stato organizzato un bacio collettivo sotto il titolo "basta omofobia a Medicina e UBA", mentre la docente richiamata dal rettore per la vicenda è ricorsa (ironia della sorte) al dipartimento per la discriminazione ed attende provvedimenti in merito alla sua condotta dal consiglio di facoltà.

Un'altra storia di omofobia che ci arriva questa volta da oltreoceano e dimostra ancora una volta che tanta strada vi è ancora da percorrere per superare quella che è tutt'ora una delle discriminazioni più aspre e violente insite nella nostra società.