Tiangong-1, la stazione orbitante fuori controllo nello spazio, impatterà sul nostro pianeta. Spedito in orbita il 29 settembre 2011, il "Palazzo Celeste" che pesa 8.5 tonnellate e viaggia ad una velocità di 7,5 km/s, vaga senza più nessun controllo da due anni. La stazione doveva rientrare nelle acque dell'Oceano Pacifico, invece si disintegrerà bruciando sopra l'Italia durante l'impatto con l'atmosfera, e non si conosce ancora il punto esatto dove avverrà l'impatto.

La stazione perde velocemente quota ed è ormai totalmente compromessa la sua permanenza in orbita: sta viaggiando a in un orbita di 209 km perigeo e 229 km di apogeo e l'impatto a breve è inevitabile.

Il sito Satflare.com sta seguendo attentamente la traiettoria di Tiangong 1: la data più probabile sembra essere domenica 1 aprile ore 08:00, con un margine di incertezza di 38 ore. Questo significa che la data prevista, potrebbe variare tra le ore 18:00 di venerdì 30 marzo e le ore 22:00 di lunedì 2 aprile.

Il parere dell'esperto

L'ingegner Valfredo Zolesi, presidente di Kayser Italia (azienda per la ricerca spaziale) spiega la dinamica dell'impatto: la stazione scenderà in caduta libera e senza nessun controllo. Una volta giunta nell'atmosfera infatti, non si potrà farla rallentare in nessun modo: essa si disintegrerà bruciando, e i frammenti, che potrebbero essere pari al 20% della massa complessiva, potrebbero resistere e arrivare al suolo.

Nella caduta libera, Tiangong 1 sorvolerà alcune zone dell'Italia Centrale ma è impossibile prevedere dove avverrà l'impatto in quanto la stazione è fuori controllo da tempo, quindi non si conosce la traiettoria esatta.

Le disposizioni della Protezione Civile

Nel frattempo, la Protezione Civile italiana, in previsione che la stazione impatti in una vasta area compresa tra l'Emilia Romagna e la Sicilia, ha emesso una circolare in cui ricorda che secondo i calcoli degli scienziati spaziali, eventuali frammenti di Tiangong 1 resisteranno all'attrito con l'atmosfera.

In questa ipotesi probabile ci sono delle misure di sicurezza che andrebbero rispettate.

I frammenti non dovrebbero essere di grandi dimensioni, quindi è improbabile che causino il crollo di edifici, mentre si considerano più a rischio i luoghi aperti e i piani alti. Preferibilmente si consiglia di non permanere in prossimità di finestre o porte vetrate, in quanto i frammenti più piccoli non sarebbero visibili da terra prima dell'impatto.

Potrebbero esserci anche dei frammenti di dimensioni grandi che potrebbero contenere idrazina, quindi in linea generale la Protezione Civile, consiglia di non toccare eventuali resti che potrebbero venir trovati sul suolo, mantenendosi ad una distanza di 20 metri e segnalandolo immediatamente alle autorità competenti.