Una lettera anonima, arrivata all’ambasciata italiana a Tunisi, avrebbe fatto partire l’allarme. Infatti, dopo il sanguinoso attentato compiuto nel supermercato di Trebes in Francia da Redouane Lakdim – il franco-marocchino di 25 anni che si è rivelato essere un cane sciolto ispirato dall’Isis – ed in seguito al sequestro ad Ankara di un ingente quantitativo di materiale utilizzato per gli ordigni nucleari, la soglia di attenzione su possibili nuovi attacchi del terrorismo di matrice islamica è cresciuta in Europa. Quindi le forze dell’ordine italiane non hanno preso sottogamba il contenuto della missiva che denunciava il cittadino tunisino Atef Mathlouthi, perché sarebbe intenzionato a compiere attentati in Italia nei prossimi giorni, in particolare a Roma.
Le informazioni sul presunto terrorista
Tuttavia i carabinieri non hanno voluto commentare questa indiscrezione, diffusa da TgCom24 e ripresa dalle principali testate italiane. Atef Mathlouthi, 42 anni, non è un nome sconosciuto agli inquirenti: in passato è stato arrestato diverse volte dalla polizia di Palermo per spaccio di droga ed altri reati minori. Secondo la lettera, l’uomo avrebbe manifestato il proposito di colpire la Capitale con una serie di attentati, ed in particolare avrebbe individuato obiettivi come la metropolitana, i centri commerciali, i principali siti turistici, oltre a bar e ristoranti. Come detto, le forze dell’ordine hanno dato credito alla soffiata: una foto segnaletica del presunto terrorista sarebbe stata diffusa tra tutte le pattuglie che presidiano il territorio e nei commissariati.
Rafforzate le misure di sicurezza
Sono state attivate tutte le procedure operative di sicurezza previste in questi casi sin dal 2015, quando è scattato l’allarme terrorismo in Europa. Si ignora se Mathlouthi si sia radicalizzato negli ultimi anni, come successo all’assassino di Trebes, e se frequenti i luoghi di culto islamici a Roma.
Si sta indagando per verificare la fondatezza delle accuse: non è la prima volta che arrivano segnalazioni di questo tipo su personaggi ritenuti sospetti. Solo negli ultimi tre anni 262 cittadini stranieri sono stati allontanati dal territorio per motivi di sicurezza. Nel frattempo è stata intensificata la sorveglianza nelle aree della Capitale ritenute più a rischio, come quella intorno alla basilica di San Pietro o a quella di via del Corso, nei cui paraggi si trovano le principali sedi istituzionali del Paese. Ad aumentare la tensione in città, si registra anche il furto di tre tir prelevati da un deposito che, potrebbero ipoteticamente essere utilizzati in qualche grave atto terroristico.