Recentemente la striscia di Gaza è stata protagonista di nuovi episodi di violenza. Infatti, negli ultimi giorni, diversi manifestanti palestinesi sono stati uccisi da parte dei militari dell'esercito israeliano e ciò ha causato forte sdegno nell'opinione pubblica occidentale ed internazionale. Su tali tragici fatti sono state diffuse delle trasversali 'narrazioni ideologiche' da una parte e dall'altra. Più specificatamente, secondo il governo israeliano, tutti i problemi sarebbero da attribuire ad Hamas, mentre, secondo le autorità palestinesi, tutta la colpa dei fatti sarebbe esclusivamente di Israele.
Le 10mila gomme bruciate dai manifestanti e l'ombra di Hamas
Nelle ultime ore, diversi media internazionali stanno parlando del fatto che i manifestanti palestinesi avrebbero bruciato almeno 10mila gomme come atto di protesta nei confronti delle politiche dello stato ebraico. Secondo quanto sostengono le stesse autorità israeliane e stando a quanto scritto in un articolo sul sito web di 'Ynet news', l'azione sarebbe stata ordinata da Hamas, l'organizzazione islamista sunnita che governa la striscia di Gaza e che ha avuto un ruolo di primo piano nell'organizzazione della 'Marcia del Ritorno' e delle, ancora più recenti, manifestazioni palestinesi.
Il rischio ambientale e la strumentalizzazione islamista della causa palestinese
Stando sempre a quanto riportato nell'articolo di Ynet News e di altri media israeliani ed internazionali, l'azione 'di protesta orchestrata da Hamas' potrebbe provocare forti rischi ecologici. Per limitare tale rischio, il COGAT (l'unità israeliana dedita al coordinamento delle attività sul territorio) ha chiesto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità si interessi e parli al più presto della temuta 'catastrofe ecologica'. Su ciò, c'è da ricordare che tale 'catastrofe' potrebbe portare a diversi problemi di salute per gli stessi palestinesi che vivono nella striscia di Gaza, i quali spesso e volentieri risultano essere utilizzati come 'carne umana' da parte di Hamas e della propaganda islamista.
Il fatto è che la causa palestinese sta venendo sempre di più strumentalizzata dalle personalità e dalle organizzazioni facenti parte del network dell'islamismo internazionale, e secondo tali opinionisti ed analisti lo sbandierato interesse per il popolo palestinese è solo una 'facciata di propaganda'.