Un ragazzo tredicenne, appassionato di archeologia, ha ritrovato il leggendario tesoro dei vichinghi appartenuto al re Aroldo I di Danimarca, soprannominato ‘Dente azzurro’. Il ritrovamento è avvenuto su un’isola della Germania dove si pensa sia stato nascosto dai fedelissimi del sovrano durante la sua fuga nel 986 d.c.

Il ritrovamento del tesoro dei Vichinghi

Luca Malaschnittschenko, questo il nome del giovane, non pensava a cosa avrebbe potuto rappresentare il pezzo di alluminio segnalato dal metal detector con il quale, nello scorso mese di gennaio e insieme all’archeologo dilettante René Schoen, stava scandagliando la sabbia dell’isola di Rugen, nel nord della Germania.

Una volta ripulito e fatto analizzare, il pezzo di metallo si rivelò essere d’argento, convincendo le autorità ad effettuare scavi organizzati che nei giorni scorsi hanno portato alla scoperta di un vero e proprio tesoro.

Perle, bracciali, anelli, collane intrecciate, centinaia di monete e pesino un martello di Thor, questo il tesoro dei Vichinghi il cui ritrovamento ha suscitato grande emozione tra gli archeologi: “Si tratta di un ritrovamento eccezionale, unico nel suo genere”, sostengono gli studiosi, nonostante che già nel XIX secolo fossero state ritrovate altre monete nella stessa regione del Meckemurgo Pomerania, facendo sospettare che il leggendario tesoro dei Vichinghi potesse essere nascosto in quella zona.

Gran parte delle monete risalgono al periodo in cui re Aroldo I ha regnato sulla Daminarca, tra il 958 e il 986 d.c., ma alcune risalgono anche a periodi e regni più lontani a testimonianza delle capacità del sovrano di stringere rapporti con altre popolazioni.

Chi era re Aroldo I di Danimarca, il ‘Dente azzurro’ dei Vichinghi

Re Aroldo I di Danimarca era soprannominato dai Vichinghi “Dente azzurro” a causa dell’abitudine di alcuni guerrieri nordici di dipingersi i denti. Ha regnato su quella che oggi è la Danimarca nella seconda metà del X secolo ed è considerato il sovrano che unificò la Danimarca e che ebbe il coraggio di ripudiare le tradizioni vichinghe introducendo in quel Paese il cristianesimo.

Il suo regno finì a causa di una rivolta capeggiata da suo figlio Sweyn Barbaforcuta che lo sconfisse in battaglia nell’anno 986 e lo costrinse alla fuga verso la Pomerania, dove morì l’anno successivo. Fu proprio durante questa fuga che il tesoro dei Vichinghi che re Aroldo portava con sé fu nascosto sull’isola di Rugen dove il tredicenne lo ha ritrovato dopo oltre mille anni.

L’importanza di re Aroldo e del suo tesoro è testimoniata anche dal fatto che la nota azienda elettronica Ericsson scelse di chiamare la sua più conosciuta innovazione in onore del re Vichingo Dente azzurro, in inglese Bluetooth.