La chiesa parrocchiale San Paolo a Cascine Vica di Rivoli era gremita di gente. Sono state oltre 400 le persone che hanno voluto essere presenti al funerale di Beatrice Inguì che si è tenuto mercoledì 11 aprile. Tanto il dolore e i pianti per una ragazza di soli 15 anni che ha deciso di togliersi la vita gettandosi sotto il treno regionale Torino-Milano. Al funerale erano presenti familiari, conoscenti, amici e compagni di classe della quindicenne.

Il funerale: le parole di parroco e amici

Beatrice amava la musica e quel mattino, quando ha deciso di togliersi la vita, era in stazione per raggiungere il liceo di Vercelli, dove studiava e dove sognava di diventare una professionista della musica.

Per questo molti suoi compagni hanno voluto renderle omaggio portando con loro al funerale alcuni strumenti musicali: per poter accompagnare la messa proprio con la musica. "Mi sento in colpa per non averti chiesto come stavi": sono le parole di un compagno di classe di Beatrice che, come molti altri, ha voluto prendere la parola per salutarla un'ultima volta. Chi ha conosciuto e vissuto quotidianamente la ragazza a scuola parla di una persona vera, che sapeva essere sé stessa, una persona che mancherà. Il parroco di Rivoli, don Franco Padrevita, durante l'omelia chiede silenzio e rispetto per Beatrice: "sullo spartito musicale esistono le pause fatte di silenzio e i silenzi hanno la stessa dignità delle parole".

Don Franco esorta ancora i molti giovani a sostenersi a vicenda, a parlare di cose belle e brutte, a non confidarsi e a non tenersi dentro tutta la propria esistenza. La passione di Beatrice per la Musica ha portato i suoi amici e compagni a intonare la canzone 'Halleluja' di Leonard Cohen all'uscita del feretro, quando sono stati fatti volare in alto anche alcuni palloncini bianchi.

La scelta di Beatrice

La ragazza si trovava a Porta Susa, quella mattina, con tutti i suoi compagni ed i professori: doveva prendere il treno regionale Torino-Milano che l'avrebbe portata a Vercelli presso la scuola dove studiava. Beatrice ha, però, scelto di porre fine alla sua vita proprio lì, dove il suo sogno, tutte le mattine, iniziava.

La quindicenne di Rivoli si è abbandonata sui binari proprio all'arrivo del convoglio, come hanno rivelato i filmati delle telecamere negando, quindi, quanto si era pensato in un primo momento cioè che si potesse trattare di un incidente e che lo zaino della ragazza si fosse impigliato al treno portandola con sé. Un gesto tanto incomprensibile che ha trovato una motivazione nelle parole che Beatrice ha voluto lasciare come testamento nel suo diario, ritrovato nella sua camera: "Perdonatemi ma mi sento grassa, non ce la faccio più". Un dolore e un'insoddisfazione del proprio corpo che ha portato Beatrice a togliersi la vita e a lasciare un'ultima parola, nel suo diario, che non lascia spazio a dubbi: "Addio".