Recentemente il governo israeliano ha sospeso l'accordo con l'ONU sul trasferimento di migliaia di migranti africani nei paesi occidentali. L'accordo aveva fatto discutere, in quanto nel presentarlo il premier dello stato ebraico Benjamin Netanyahu aveva affermato che le possibili destinazioni degli immigrati sarebbero stati paesi come la Germania, l'Italia e il Canada. In seguito alle polemiche sorte intorno a tali frasi, lo stesso staff del presidente israeliano aveva chiarito le affermazioni di Netanyahu e in seguito, come già detto, l'accordo ONU-Israele è stato eliminato.
Il presidente dello stato ebraico contro Soros: 'Ha fatto fallire l'accordo per l'espulsione dei migranti africani'
Nelle ultime ore il presidente Benjamin Netanyahu è tornato a parlare di immigrazione in un post su Facebook, incentrato sul suo 'acerrimo nemico' George Soros. Come riportato da un articolo pubblicato sul sito web 'Italia Israele Today', il premier israeliano ha sostenuto che il noto finanziere e filantropo statunitense di origine ebraica sta dietro le attuali pressioni fatte dall'Unione Europea sul governo ruandese. Più precisamente, secondo lo stesso Netanyahu tali pressioni europee hanno fatto ritirare il governo del paese africano dall'accordo per espellere gli immigrati da Israele.
Le accuse di Netanyahu contro il magnate: 'È nemico dello stato ebraico, sostiene i movimenti antisionisti'
Il premier dello stato ebraico ha anche dichiarato che Soros è un 'nemico d'Israele', in quanto risulta essere attivo nel sostegno politico e nel finanziamento di diverse organizzazioni critiche dell'attuale governo israeliano e/o sostenitrici della causa palestinese.
Più precisamente, il presidente d'Israele ha sostenuto che il magnate e filantropo di origine ebrea vorrebbe 'distruggere' l'identità ebraica dello stato israeliano e trasformarlo in uno stato palestinese. Andando maggiormente nello specifico, Netanyahu ha affermato che Soros finanzia fortemente l'organizzazione 'New Israel Fund', che starebbe dietro lo stesso fallimento dell'accordo sugli immigrati.
Inoltre, lo stesso 'New Israel Fund' è accusato di sostenere campagne politiche di stampo antisionista e, insieme ad altre organizzazioni come 'Adalah', farebbe parte del 'network sorosiano' teso a favorire le istanze palestinesi e a 'distruggere' l'ideale sionista.