Una sostanza trovata nella marijuana potrebbe avere un ruolo risolutivo nel controllo delle crisi di astinenza da alcol e cocaina: è quello che ha scoperto uno studio pubblicato nella rivista Neuropsychopharmacology condotto dallo Scripps Research Institute in California.

Il CBD

La sostanza sarebbe il cannabidiolo (CBD), un metabolita che non comporta effetti psicoattivi contenuto nella cannabis sativa. Sono già stati riconosciuti i suoi effetti anticonvulsivanti e antinfiammatori, così come la capacità di favorire il sonno e ridurre l'ansia, e addirittura uno studio del 2007 aveva indagato la possibilià che il CBD sia in grado di bloccare le metastasi del cancro al seno.

Questo studio tuttavia ha studiato gli effetti benefici del CBD sugli effetti delle crisi d'astinenza da alcol e cocaina. La ricerca è stata condotta su dei ratti a cui hanno somministrato quotidianamente dosi delle due sostanze. Dopo un periodo di tempo, quando gli animali hanno iniziato a mostrare segni di dipendenza come ansia e impulsività, hanno ricevuto iniezioni di gel contente CBD.

La ricerca

Tre giorni dopo la somministrazione di cannabidiolo, il cervello dei ratti non mostrava più tracce di alcol o cocaina. Ricerche condotte dopo 5 mesi hanno mostrato segni di minori ricadute nei topi dopo averli esposti a stress o droghe. Freidbert Weiss, il leader del team di ricerca, spiega che "i risultati ci danno le prove del potenziale del CBD nella prevenzione delle ricadute su due dimensioni: l'azione benefica che ha sugli stati di grave vulnerabilità e gli effetti a lungo termine anche a seguito di un breve trattamento".

Weiss aggiunge poi che, dato la varietà di fattori che portano ad una ricaduta nei soggetti che si disintossicano da cocaina e alcol, questo studio dve aprire un dibattito sull'efficacia della marijuana terapeutica. Successive ricerche dovrebbero cercare di approfondire i numerosissimi effetti curativi del cannabidiolo. Gli effetti medicinali della cannabis a scopo terapeutico sono ormai accertati da numerosissimi studi.

La lista di sintomi per cui risulta un valididissimo aiuto con i minimi effetti collaterali è infinito: dalla gestione del dolore e della nausea per i malati di cancro, agli effetti anticonvulsivanti e antipsicotici per i malati di di Alzheimer, alla riduzione della spasticità nella sclerosi multipla. Nonostante questi effetti comprovati, negli Stati Uniti solamente in 29 stati la marijuana a scopo terapeutico è legale, e in Italia i primissimi via libera dalla Camera sono arrivati solamente nell'Ottobre scorso.