La carnagione schiarita, l'aspetto omologato a una femminilità standard e banale, da barbie appunto, ma soprattutto le sue importanti e folte sopracciglia 'normalizzate'. Per gli eredi di frida kahlo, la bambola che il colosso dei giocattoli Mattel ha realizzato riproducendo le fattezze della celeberrima pittrice messicana, è un insulto alla memoria di una donna dalla grande personalità umana e artistica. Una donna diventata dopo la morte non solo icona di una battagliera femminilità, ma simbolo del Messico. Per questo motivo, la famiglia ha fatto causa alla fabbrica di Barbie e ora l'ha vinta.
Un giudice ha vietato alla Mattel di vendere la bambola in Messico.
Il giudice dà ragione alla famiglia
La famiglia ha citato in giudizio la Mattel per aver utilizzato l'immagine della pittrice senza autorizzazione. Il giudice ha dato ragione agli eredi e con una sentenza ha stabilito che in Messico non solo è vietata la vendita della Barbie Frida Kahlo, ma anche qualsiasi uso di marchio, immagine e opere della pittrice. Ora la famiglia vorrebbe ingaggiare una nuova azione legale per riuscire a vietarne la vendita anche negli Stati Uniti. Ma prima dovrà aspettare: c'è la possibilità che la Mattel impugni la sentenza messicana e faccia ricorso. L'azienda si sentiva in una botte di ferro per aver lavorato in stretta collaborazione con la 'Frida Kahlo Corporation', società fondata dalla famiglia con base in Florida che deterrebbe tutti i diritti legati al nome e all’identità di Frida Kahlo.
Ma la società è stata fondata in collaborazione con la 'Casablanca Distributors' con cui però gli eredi hanno rotto proprio perché non informati della nuova creazione. Una delle pronipoti di Frida, Mara de Anda Romeo, soddisfatta della sentenza, ha spiegato che l'intento è di legalizzare ciò che si trova sul mercato a nome Frida e che l'immagine della bisnonna non deve essere banalizzata.
Oltre che per uso illegale dell'immagine della pittrice, la famiglia ha contestato alla Mattel di aver riprodotto la pittrice in sembianze 'snaturate': la carnagione sbiancata, i tratti standardizzati e le sopracciglia che Frida teneva unite per contestare i canoni di bellezza convenzionali, sono sfoltite e staccate. In poche parole, l'antesignana delle battaglie femministe, una donna che si distinse per carattere e originalità, è diventata una Barbie tra tante.
Per le pronipoti, una bambola che avesse voluto rendere omaggio alla memoria di Frida, doveva essere nei tratti messicani, indossare abiti tipici messicani e non essere filiforme. Ad appoggiare la famiglia, l'attrice messicana Salma Hayek che nel 2002 aveva interpretato il ruolo dell'artista in un film biografico di successo.
'Inspiring women series'
In tempi difficili anche per la Barbie, surclassata da altre bambole o da nuovi giocattoli tecnologici, la Mattel in cerca di nuovi acquirenti, bambine e bambini a cui offrire modelli positivi, lo scorso marzo in occasione della festa delle donne aveva lanciato la collezione intitolata 'Inspiring women series', ovvero donne che ispirano: una serie di 16 bambole ispirate a donne memorabili che hanno fatto la storia.
Tra loro, oltre alla pittrice, ci sono anche figure quali la pilota Amelia Earhart, un'eroina del presente, ovvero la capitana della Juventus e della nazionale italiana di calcio Sara Gama, la biologa Bindi Irving, la matematica e fisica Katherine Johnson. Il messaggio alle bambine è che possono diventare grandi donne, e ai bambini che l'altra metà della mela è un mondo di favolose personalità da ammirare. Ora si dovrà eliminare dalla collezione una bambola, almeno in Messico.