Succede a Vimercate in provincia di Monza. Protagonista nuovamente un selfie, stavolta su Instagram, il celebre social cugino di Facebook.

Violenza inaudita di un padre su moglie e figlia

Una ragazza di soli 13 anni pubblica una foto "fuori luogo", il padre la vede, aspetta la ragazza a casa e, non appena questa entra, le sferra un pugno in pieno viso, poi le taglia le unghie col tronchese e le strappa il piercing dall'ombelico. La mamma, accorsa in difesa della figlia, viene picchiata anche lei, senza pietà. Il giorno successivo la giovane, truccatasi pesantemente per nascondere i lividi sul volto, si reca a scuola, ma il padre impone alla moglie di andarla subito a riprendere e di riportarla a casa.

E, una volta a casa, la violenza continua.

Stavolta con calci e pugni. Ma la madre, spaventata e inerme di fronte a tanta furia, stavolta non interviene direttamente: fugge da casa e chiama il 112. I carabinieri accorrono e trovano la ragazzina a terra. Le botte del padre le hanno fatto addirittura perdere i sensi. Il padre viene dunque arrestato e le due donne vengono medicate e dimesse dal pronto soccorso con una prognosi di 15 giorni. In particolare, la giovane viene curata per un trauma cranico e diverse ecchimosi.

I motivi di tanta violenza

Cosa fa scatenare tanta violenza? Perché un genitore perde le staffe in questo modo? Indubbiamente la gioventù di oggi, con i social che fanno da padroni, ha numerosi strumenti per mettersi in relazione e per rendersi visibile sul web.

A volte anche in modi non propriamente ortodossi o in linea con l'educazione impartita dai genitori stessi, che vedono i propri figli lanciati a briglia sciolta e che sono quasi impossibili da domare. A volte si pensa che, concedendo un briciolo di libertà in più, i figli tendano a fare le cose alla luce del sole, senza covare segreti pericolosi.

In ogni caso, la violenza, e in particolar modo quella su persone indifese come donne, bambini, anziani, non solo non ha giustificazione, ma non risolve nulla. Anzi, aggrava il problema, lo ingigantisce. Il padre della ragazza, infatti, arrestato e portato via dai carabinieri presso il carcere di Monza, ha tentato di difendersi dichiarando: "Le ho dato solo un ceffone".

Le ferite e i lividi raccontavano invece un'altra storia e di questo terrà conto chi di dovere nelle sedi competenti.

Si poteva evitare?

Ma non finisce qui, o meglio, si spera che stavolta finisca qui. Anche perché la madre, anni addietro, aveva già denunciato il marito per violenza domestica e percosse, ma la denuncia fu archiviata. Si spera che questa volta giustizia venga fatta. Anche se, come sempre, il peggio poteva essere evitato.