La notizia è arrivata verso le 22, le tre di notte in Italia, quando Donald Trump stesso ha annunciato di aver ordinato l’attacco sulla Siria. "Attacchiamo perché è necessario agire contro la barbarie e i crimini commessi dal regime di Assad e Bashar", ha dichiarato il Presidente USA in un drammatico discorso agli americani.
"Queste non sono le azioni di un uomo," tuona Trump riferendosi all'attacco di Douma con i gas chimici dello scorso fine settimana, "sono crimini di un mostro". Assad, il leader siriano, definito "un mostro" che massacra il proprio popolo e che per questo va fermato, ad ogni costo.
L'obiettivo dei raid, aggiunge il Tycoon, è distruggere i depositi e le fabbriche di armi chimiche per impedire al regime siriano di poter compiere nuovi micidiali attacchi.
Mentre Trump parlava una pioggia di missili Tomahawk cadeva su Damasco e Homs. L’annuncio dell'inizio dell'operazione è arrivato improvvisamente. Nelle ultime ore infatti sembrava che fossero giunti segnali di distensione.
Le flotte aeree e navali di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno invece hanno voluto dimostrare coi fatti la risolutezza occidentale di fronte a quello che i leader dei tre paesi definiscono "persistenti violazioni del diritto internazionale" da parte del regime siriano.
Gli obiettivi colpiti
Lanciati da aerei e cacciatorpediniere, la pioggia di missili e bombe ha colpito la Siria poco dopo le 4 del mattino ora locale.
Gli abitanti di Damasco, la capitale, si sono svegliati al suono di esplosioni multiple che hanno scosso la città prima della chiamata alla preghiera dell'alba. La televisione di stato siriana ha detto che i sistemi di difesa aerea stavano rispondendo "all'aggressione americana". Ha riferito che i 13 missili erano stati abbattuti dalla contraerea siriana vicino Al-Kiswa, una città a sud di Damasco.
I missili hanno colpito un centro di ricerca nel centro di Damasco, e due impianti produzione e stoccaggio di armi chimiche a ovest di Homs, uno dei quali è stato utilizzato per la produzione di gas nervino, ha invece riferito il generale USA Joseph F. Dunford Jr. Colpita la base di Homs dove dalle prime notizie ci sarebbero almeno tre civili rimasti feriti.
Il regime di Assad dichiara provocatoriamente che i danni sarebbero limitati.
La Russia indignata
Le reazioni della Russia non si sono fatte attendere: a 90 minuti dall'inizio dei bombardamenti Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti ha annunciato "conseguenze" per gli attacchi alleati.
In risposta Trump, che nel suo discorso aveva attaccato duramente Vladimir Putin accusandolo di non aver mantenuto la promessa di disarmare la Siria dalle armi chimiche, Antonov ha dichiarato che "insultare il Presidente della Russia è inaccettabile e inammissibile."
Una violazione del diritto internazionale e un attacco alla sovranità della Siria, così il ministro degli Esteri russo ha definito l'azione militare.
In un post su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ironizza su come bisogna essere veramente eccezionali per bombardare la capitale della Siria proprio quando si è guadagnata una possibilità di avere un futuro di pace, condannando l'azione di Usa e alleati.
Non sono mancate critiche anche all'interno del Congresso americano. La decisione del Presidente Trump di lanciare attacchi aerei contro il governo siriano senza l'approvazione del Congresso "è illegale e senza una strategia più ampia è sconsiderato", ha detto il senatore Tim Kaine, democratico della Virginia, che ha a lungo sostenuto che i presidenti dovrebbero chiedere il permesso del Congresso prima di ordinare un'azione militare.
Cresce la preoccupazione internazionale per un possibile conflitto più ampio tra la Russia e l'Iran, entrambi a sostegno di Assad e l'Occidente.
Poco dopo l'attacco, la presidenza siriana ha postato su Twitter, "le anime giuste non possono essere umiliate."